La HarperCollins, casa editrice inglese, ha deciso di riscrivere e adattare alcuni passaggi dei romanzi gialli di Agatha Christie considerati poco adatti alla sensibilità moderna. La notizia, riportata dal Telegraph, fa scoppiare la polemica contro la cosiddetta cancel culture, la cultura dei boicottaggio che da molti è reputata una vera e propria forma di revisionismo storico. La correzione delle opere della celebre giallista inglese nasce dalla volontà di rispettare le “sensibilità contemporanee” levando i riferimenti e i termini che oggi sono ritenuti razzisti e offensivi.
Agatha Christie: dopo Roald Dahl, anche i suoi romanzi saranno oggetto di revisione
Dopo poche settimane dall’annuncio della revisione dei romanzi di Roald Dahl, arriva la notizia: anche i romanzi di Agatha Christie, la celebre scrittrice e drammaturga inglese, saranno oggetto di correzione. La casa editrice HarperCollins ha deciso infatti di revisionare libri quali “Poirot sul Nilo”, ” Poirot e il mistero di Styles Court”, a “Miss Marple nei Caraibi”.
Sotto accusa, in particolare, sono alcuni termini, di matrice evidentemente colonialista, usati dalla scrittrice per descrivere i suoi personaggi. Non è raro, infatti, trovare nei romanzi della Christie appellativi come “ebreo”, “negro”, “zingaro”. Si tratta, come è evidente, di aggettivi non piacevoli che nessuno scrittore contemporaneo penserebbe oggi di utilizzare. Ma come comportarsi, allora, nei confronti di una scrittrice con una mentalità e sensibilità diversa da quella attuale? È giusto correggere opere passate in nome della sensibilità moderna?
È proprio questo il punto cruciale attorno cui si consuma un dibattito diventato oramai molto frequente, soprattutto dalla nascita dei “sensitive readers”. Queste figure, attive nel mondo dell’editoria statunitense e britannica, hanno il compito di analizzare tanto le nuove quanto le vecchie pubblicazioni al fine di valutare come la diversità è trattata nel settore editoriale. Questa critica, soprattutto quando rivolta a opere del passato, sta portando però a crescenti scontri tra autori, editori e lettori. Il confine tra adattamento e censura è infatti per molti labile, soprattutto quando si parla di revisionare i grandi classici.
Agatha Christie è l’ultima scrittrice finita nel mirino dei sensitive readers. Solo alcune settimane fa anche i romanzi di Roald Dahl, pubblicati dall’editore inglese Puffin, sono stati modificati in accordo con la Roald Dahl Story Company, l’associazione degli eredi dell’autore. Grazie a questa revisione, nei romanzi del celebre autore sarà eliminato ogni riferimento al genere, alla razza e al peso. Termini come “grasso”, “nano” e “brutto” sono stati modificati infatti per evitare di essere offensivi nei confronti dei piccoli lettori di oggi.
Il dibattito sull’opportunità di modificare le grandi voci letterarie del passato alla luce di sensibilità moderne è quindi ancora aperto e continua a fare discutere.