Elly Schlein incontra i suoi. La Segretaria del Partito Democratico, infatti, ha riunito alla Camera i gruppi parlamentari di Camera e Senato per avviare un confronto. Questa discussione sarà propedeutica a quella sugli assetti – quindi della conformazione del nuovo partito in termini di nomine parlamentarie e di segreteria – che invece avverrà domani. A dirlo è proprio la leader del Pd che, come riporta l’AGI, ha detto: “Ritenevo utile un primo confronto sulla nuova fase e sulle priorità dell’attività politica e parlamentare. Domani invece affronteremo la questione degli assetti”. La riunione congiunta è appena iniziata mentre la discussione di domani avverrà in forma separata: una alla Camera ed una al Senato e, al termine delle stesse, verranno nominati i rispettivi capigruppo.

Elly Schlein traccia l’inizio del nuovo corso Pd (in attesa dei capigruppo)

È la prima uscita ufficiale, interna al parlamento, da leader del Partito Democratico. Ecco perché Elly Schlein ha immediatamente cercato di tratteggiare il nuovo corso che si sta onorando ad aprire. Le sue parole:

Abbiamo visto cambiare il clima intorno al Pd in queste settimane, nelle piazze e nell’opinione generale, viviamo una fase positiva testimoniata dalle 16000 tessere che sono arrivate in pochissimo tempo. Vorrei che tutti insieme consolidassimo questo momento per rafforzare il Pd.

Lo fa ringraziando l’assetto di vertice che l’ha preceduta e, forse, tra le righe, dispensando le attuali capigruppo Malpezzi e Serracchiani dai loro incarichi:

Un ringraziamento forte a Letta, Serracchiani e Malpezzi che hanno retto in una fase di transizione lunga e complessa. Hanno fatto un lavoro encomiabile in condizioni difficilissime: stretti tra la sconfitta alle ultime elezioni politiche e l’attesa del congresso.

Il nuovo corso parte senza pregiudiziali alle altre opposizioni. Dal Movimento 5 Stelle al Terzo Polo passando per +Europa e l’alleanza Verdi/Sinistra Italiana. Così Elly Schlein:

Abbiamo interrogato Meloni sul lavoro povero e precario, registrando la sua contrarietà al salario minimo. Noi insisteremo, coinvolgendo le altre opposizioni che dal palco della CGIL abbiamo invitato a collaborare concretamente sui temi trovando battaglie comuni da fare nel parlamento e nel paese. Come il salario minimo, la sicurezza sul lavoro, la sanità pubblica e universalistica.

Opposizione al governo e temi preminenti

La Segretaria del Pd ha cercato di ringalluzzire i suoi gruppi e di compattarli nell’azione di opposizione, netta e decisa, al governo Meloni. Proprio circa l’operato dell’esecutivo Schlein ha detto:

Siamo in una contingenza economica che per quanto il governo tenti di nascondere piazzando una bandierina ideologica al giorno è estremamente grave. Sul Pnrr il governo è indietro e l’Italia non può permettersi di fallire, il Pd presidierà con grande attenzione.

Poi, entrando nel merito delle questioni, tira le orecchie all’esecutivo sulla questione delle famiglie arcobaleno:

Il governo pianta una bandierina ideologica al giorno e intanto sferra un attacco senza precedenti ai diritti dei bambini e delle bambine. Le pressioni per interrompere le trascrizioni, ad esempio. Siamo stati nelle piazze di questi giorni con i nostri sindaci e lavoreremo anche qui in parlamento. La destra ha continuato l’attacco facendo saltare la legge cui stavamo lavorando sulle detenute madri e i loro figli. Con un cinismo terrificante.

Le critiche al Presidente del Consiglio arrivano anche per quanto avvenuto a Cutro:

Abbiamo iniziato questa nuova fase nei giorni della tragedia di Cutro. Chiamando il governo a rispondere e chiarire la dinamica della strage di Crotone, in Commissione io stessa e poi di nuovo in aula, siamo stati lì coi nostri corpi e senza parole a portare omaggio alle vittime e ai loro familiari. Dopo il Presidente Mattarella, e in assenza del governo

E per il risultato della sua spedizione a Bruxelles all’ultimo Consiglio Europeo:

Sul tema migrazioni Giorgia Meloni doveva chiedere una mare nostrum europea anziché dichiarare guerra alle Ong. È tornata da Bruxelles con un pugno di mosche.