Cosa sono le fake news, ce lo spiega il Prof. Mario Tozzi. Geologo e divulgatore culturale, Tozzi ha raccontato il suo punto di vista sul fenomeno a Radio Cusano campus, nel programma l’Italia s’è desta. Il tema verrà inoltre affrontato in un grande evento che si svolgerà nel Campus Unicusano il 26 maggio dal titolo “Salute tra scienza e conoscenza”, dove Tozzi racconterà in modo più approfondito il suo punto di vista sulle fake news, nel suo intervento sulla “Religione delle fake news”.
Cosa sono le fake news?
La prima domanda in diretta radio riguarda proprio il concetto generale e il Prof Mario Tozzi le definisce così: ” Queste affermazioni si basano sul nulla e non su dati o riscontri autorevoli. Questo comporta un quadro sconfortante di analfabetismo funzionale, sempre più presente nel nostro paese” Quanto incida il declino culturale del nostro paese é difficcile stabilirlo, se esiste una corrispondenza tra il proliferare delle fake news e l’ignoranza dei cittadini. Su questo Tozzi è perentori e afferma che ” recedentemente in Italia la situazione culturale non era delle migliori, ma i lettori di libri e giornali erano di più, lameno un quotidiano entrava in casa. Ora si da spazio a mezzi fruibili più velocemente. Ma bisogna anche avere degli strumenti per comprendere gli articoli e oggi abbiamo un 47% dei cittadini che non ha questa capacità”
Il confronto con chi divulga fake news
Protagonista della scena mediatica, come conduttore e ospite di tante trasmissioni, Tozzi confessa a Radio Cusano di aver fatto una scelta ben precisa sul tema del confornto con chi propugna notizie ritenute inattendibili: ” Io non mi confronto più con i pallonari complottisti. Non accetto di conforntarmi, nonostante i numerosi inviti che mi fanno in tv, perché io la mia posizione me la sono guadagnata studiando con sacrificio, mentre queste persone la loro reputazione se la sono fatta tramite i social media e si guadagnano il loro palcoscenico”
La qualità del dibattito
Quando allora può esserci il dibattit? Per Tozzi dipende dal tema di partenza, “può esserci sulla misura, come ad esempio se adottare o meno le auto elettriche. Ma non può esserci dibattito sul fatto che l’auto elettrica sia meno inquinante, che le batterie ora siano riciclabili, ma se vengono messe in discussione da chi ha interessi nella produzione di combustibile, ecco che il dibattito viene meno e subentra l’interesse economico”