Chiuso il Louvre per le proteste dei sindacati di categorie che bloccano l’accesso al famoso museo di Parigi. Si legge sul sito: “A causa di un movimento sociale interprofessionale il museo del Louvre non è in grado di aprire. Vi ringraziamo per la vostra comprensione”.
Chiuso il Louvre per le proteste dei sindacati di categorie
Continuano le manifestazioni contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron. Le proteste si fanno sempre più accese. I francesi non accettano il provvedimento che porta a 64 anni l’età pensionabile. E da dieci giorni i cittadini scendono in piazza per far sentire la loro voce. Per domani, martedì 28 marzo 2023, le organizzazioni sindacali hanno indetto un’altra giornata di mobilitazione: è previsto un nuovo sciopero generale, il decimo contro la misura approvata con il famigerato articolo 49.3 che non prevede la discussione in Parlamento.
Intanto le proteste mettono in difficoltà l’Esecutivo. Da oggi la premier Elisabeth Borne si lancia in serrate consultazioni con la sua maggioranza, con gli ‘alleati’ di destra e con i sindacati per tentare di ritrovare consensi e far uscire la Francia dalla crisi politica e sociale.
“Le tre prossime settimane saranno destinate ad ampie consultazioni per costruire un piano di azione, con la volontà di accelerare le risposte alle attese dei francesi”,
prospetta l’emittente Bfmtv, prevedendo una “sfilata di ospiti a Matignon per consentire al vertice dell’esecutivo di mettere la testa fuori dall’acqua”.
Non si tratta, però, tronare indietro sulla questione delle pensioni nonostante nelle nelle piazze continui la mobilitazione per il suo ritiro. Elisabeth Borne vuole inserire in agenda delle discussioni la futura legge sulla piena occupazione per andare avanti sulla questione del disagio o della riqualificazione professionale. Con i sindacati, però, il dialogo si preannuncia difficile, anche alla luce della accuse mosse dal presidente Macron nei confronti del numero uno della CFDT, Laurent Berger. Senza nominarlo, il titolare dell’Eliseo aveva valutato che il leader sindacale in realtà “non ha offerto un compromesso” sulle pensioni e ha fatto ben poco per far calare la pressione. La risposta di Berger non si è fatta attendere:
“Macron sta riscrivendo la storia e sta mentendo”,
ha replicato il sindacalista sul suo account Twitter.