Catalogo online dell’utero in affitto? Tutto vero e ovviamente tutto discutibile da parte di chi considera la pratica immorale. I fatti dicono che sul sito di un’agenzia californiana chiamata “Genitori Intenzionati” è possibile accedere alla lista delle donatrici o delle gestanti con una pratica che ha un costo che parte dai 140mila euro e può arrivare oltre i 250mila euro. Soldi spesi in un modo che per alcuni negli Stati Uniti e, più in generale, nel mondo non è corretto. Perché c’è la possibilità di scegliere etnia, colore degli occhi e dei capelli ma anche altezza delle donatrici. Nessuna pratica segreta, dunque. E la piazza virtuale s’infiamma.

Catalogo online dell’utero in affitto, come funziona

Stando alla ricostruzione de Il Messaggero l’agenzia in questione Extraordinary Conceptions ha un iter molto semplice e veloce che il giornale descrive così:

“Ci si iscrive compilando dei moduli online e poi si viene contattati da un referente che così spiega ai genitori intenzionati cosa fare.  La nostra agenzia vanta più di tremila donatrici. Per il vostro futuro bambino potete scegliere il colore dei capelli, quello degli occhi, della pelle; addirittura vi possiamo aiutare a prevedere le attitudini di vostro figlio: il nostro database include informazioni sulla personalità del nostro donatore. Che tu stia cercando una donatrice che ami ridere, che dia la priorità all’istruzione o che abbia un’abilità musicale, possiamo aiutarti a trovarla.”

Catalogo online dell’utero in affitto, il coinvolgimento dell’Italia

La società, attiva dal 2005, periodicamente organizza dei tour nel nostro paese. Almeno una volta l’anno avvengono degli incontri per lo più segreti in hotel di lusso a cinque stelle nei pressi della Stazione Termini per spiegare quali servizi offre e in cosa consista il pacchetto completo:

  • visite mediche
  • prelievo dello sperma
  • test di fertilità
  • cliniche di donatrici di ovuli con tanto di schedario
  • mamme surrogate 

A livello normativo questa commercializzazione da noi è punita dalla legge 40 con pene che vanno dai tre mesi a due anni di detenzione.

Come diventare donatrice

Il sito incriminato è molto chiaro anche per chi è interessato a diventare donatrice di ovuli o madre surrogata:

“Nel primo caso è richiesta un’età tra i 18 e i 29 anni e bisogna rispondere a un questionario che prevede – oltre a quesiti attinenti il quadro sanitario – domande del tipo: “Hai in famiglia qualcuno con sindrome di Down? Hai subito stupri o molestie sessuali?. Se tutte le risposte escludono l’evenienza di qualunque tipo di malattia allora bisogna inviare 15 fotografie tra cui -obbligatoriamente – alcune che risalgono al periodo dell’infanzia così che, spiega l’agenzia, i futuri genitori possano immaginare come diventerà il loro bambino”.”

Il contratto prevede un trattamento a base di iniezioni giornaliere per aiutare a stimolare lo sviluppo delle uova. Dieci giorni dopo il prelievo viene effettuato il primo bonifico. In totale la paga è di 6mila dollari (se è donatore per la prima volta). Diverso è il discorso del catalogo online dell’utero in affitto quando si entra nel vivo della pratica della maternità surrogata:

“L’età della donna deve essere compresa tra i 21 e 45 anni, deve essere americana, non aver subito più di cinque cesarei ed essere finanziariamente stabile. Una volta incontrata la domanda con l’offerta si stipula un contratto tra i genitori intenzionali e la gestante. È previsto un bonifico pre-gravidanza e, dopo la conferma del battito cardiaco del bimbo, iniziano gli emolumenti mensili da parte dei genitori intenzionali per un totale che oscilla tra i 49mila e i 75mila dollari a cui vanno aggiunti rimborsi spese fino a 27mila dollari e una polizza assicurativa sulla vita. Per un parto gemellare si superano i 200mila euro.”

A chiosare questo scenario c’è il fatto che la referente contattata da Il Messaggero assicura che gli embrioni sono testati geneticamente per cui molte anormalità vengono viste in questa fase ma c’è sempre un margine di errore. Anche l’evenienza di un aborto è regolata per contratto. La discussione è aperta, anche considerando ciò che aveva detto sull’utero in affitto Papa Francesco:

“La dignità dell’uomo e della donna è minacciata anche dalla pratica inumana e sempre più diffusa dell’utero in affitto, in cui le donne, quasi sempre povere, sono sfruttate, e i bambini sono trattati come merce.”