Quali allergie ad aprile? La stagione primaverile rappresenta un momento di fatica e sofferenza per i pazienti allergici ai pollini delle diverse piante, che si avvicendano nella fioritura mese dopo mese. L’incidenza di allergie respiratorie è in costante aumento ed è correlata non solo a fattori genetici, ma anche a stile di vita e a fattori ambientali; in linea di massima la percentuale di persone che soffrono di allergie si attesta intorno al 40% della popolazione generale, confermando il risultato della recente indagine di Assosalute.

Identificare e conoscere i pollini verso cui si è sensibilizzati può aiutare a gestire meglio la propria allergia. I calendari pollinici consentono di farsi un’idea generale sulla concentrazione di determinati pollini allergenici in un preciso periodo dell’anno e nelle diverse regioni italiane, poiché i tempi e l’intensità della diffusione del polline sono fattori variabili. Questi calendari sono elaborati dai Centri Nazionali di Aereobiologia o dalle Asl terrioriali, per fornire all’utente dati aggiornati in tempo reale sulla pollinazione e “previsioni” di breve termine.

Quali allergie ad aprile? Cosa fiorisce ad aprile per allergie?

Aprile è il mese con la maggiore produzione di pollini, con Graminacee, Parietaria, Betulacee, Cupressacee, Oleacee, Platanacee attive su tutto il territorio.

Come capire se è allergia stagionale o raffreddore?

Starnuti, prurito agli occhi, lacrimazione e naso chiuso sono i sintomi più comuni nei pazienti allergici; dolori diffusi in tutto il corpo, mal di gola, mal di testa e febbre sono sintomi associati con il raffreddore e non presenti in caso di allergia.

Difficoltà del sonno e conseguente irascibilità sono tra gli effetti più fastidiosi per chi soffre di allergie primaverili. Questo condizionamento negativo nel riposo notturno limita il rendimento del soggetto allergico e riduce drasticamente la produttività lavorativa per gli adulti e dello studio nei giovani o bambini. Questa è la conseguenza più impattante anche a livello di costi sociali che la rinite allergica si porta dietro”, commenta il prof Canonica.