Emergenza acqua in Toscana, un problema annoso che torna a farsi sentire. Già infatti lo scorso settembre infatti l’emergenza idrica in Toscana è stata oggetto della comunicazione della Giunta al Consiglio regionale e l’assessora all’Ambiente Monia Monni aveva all’epoca sottolineato che giunti al 30 settembre, grazie alle piogge sopra alla media stagionale di quel mese la situazione era in leggero miglioramento riguardo alle disponibilità di acque sotterrane mentre, per quanto concerneva le acque superficiali, con la situazione aggiornata a metà ottobre, l’assessora aveva tuttavia evidenziato che i volumi di risorsa immagazzinata nei principali invasi della Toscana erano purtroppo ancora ben lontani dall’obiettivo del ripristino del 90% e che il complesso degli invasi del Serchio si trovava a livelli molto bassi. Col passare dei mesi l’emergenza idrica che inizialmente poteva sembrare un problema temporaneo, non tende a migliorare e, a causa delle scarse piogge che si sono abbattute sulla Regione Toscana, arriva una soluzione drastica che impone di centellinare l’utilizzo dell’acqua potabile.

Emergenza idrica in Toscana: il possibile rimedio

Emergenza acqua in Toscana: riduzione e ottimizzazione dell’acqua potabile per far fronte al problema idrico. In particolare in queste ultime ore è stata diffusa una nota che si legge sul sito Autorità Idrica Toscana, secondo la quale sono state definite le norme generali finalizzate a promuovere comportamenti tendenti al risparmio idrico ma anche gli obblighi e i divieti volti a limitare gli usi impropri della risorsa idrica destinata al consumo umano.

 Il Regolamento dispone che è vietato utilizzare l’acqua potabile erogata da pubblico acquedotto per:

  • prelievi da fontane per usi diversi da quelli potabili e igienici, comunque non oltre 70 litri al giorno per ogni utente;
  • irrigazione di orti e giardini con superficie superiore a 500 mq (attenzione, per superfici inferiori a 500 mq è fatto obbligo installare sistemi di automazione e sensori per limitare lo spreco, indicati dal Regolamento regionale);
  • innaffiamento e irrigazione superfici adibite ad attività sportive;
  • alimentare impianti di climatizzazione e impianti di qualsiasi altro tipo;
  • il riempimento di piscine private
  • il lavaggio delle fosse biologiche

Tali divieti (ed altri divieti ed obblighi riguardanti il corretto uso della risorsa idropotabile) ed i casi in cui è possibile derogare agli stessi sono elencati nel citato  Regolamento regionale n. 29/R del 26/05/2008 recante “Disposizioni per la riduzione e l’ottimizzazione dei consumi di acqua erogata a terzi dal gestore del servizio idrico integrato” (disponibile qui di seguito), mentre le relative funzioni di vigilanza e controllo sono attribuite all’Autorità Idrica Toscana dalla L.R. n. 69/2011.

La violazione di tali obblighi e divieti comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 600 euro. (fonte: Autorità Idrica Toscana).