Sempre più accesi dibattito e proteste in Israele sulla riforma della giustizia che continua a scatenare violente manifestazioni nel Paese. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dovrebbe annunciare a breve lo stop alla controverso provvedimento. Lo scrivono diversi media in lingua ebraica che citano tutti “fonti vicine al primo ministro”, senza fornire ulteriori dettagli. Secondo l’emittente pubblica Kan, il premier parlerà alle 10 alla Knesset dopo una serie di colloqui avvenuti nella notte con i suoi alleati politici. La riforma, secondo coloro che la contestano, mette a repentaglio il carattere democratico dello Stato di Israele.
La riforma della giustizia in Israele continua a scatenare violente proteste nel Paese
Uno degli avvocati della difesa di Benjamin Netanyahu, Boaz Ben Tzur, avrebbe minacciato di non rappresentare più il premier israeliano nelle aule di tribunale se non fermerà la riforma giudiziaria. Lo scrive la stampa israeliana. Netanyahu è sotto processo, accusato in tre diversi procedimenti di corruzione. Migliaia di israeliani, secondo i media 700 mila, sono scesi in piazza in tutto il Paese in manifestazioni spontanee, per protestare contro la decisione del primo ministro, Benjamin Netanyahu, di licenziare il suo ministro della Difesa, reo di aver chiesto una sospensione del controverso processo di riforma giudiziaria, su cui si sta spaccando il Paese. Il ministro Yoav Gallant aveva avvertito pubblicamente che la riforma rappresenta un “pericolo immediato e tangibile” per la sicurezza dello Stato e chiesto una sospensione del suo iter parlamentare. Netanyahu lo ha convocato e gli ha detto di non avere più fiducia in lui:
“Il primo ministro ha deciso di rimuovere dall’incarico Gallant”,
ha dichiarato l’ufficio di Netanyahu in un breve comunicato senza specificare se il funzionario sarà spostato e dove.
Yair Lapid, uno dei leader di opposizione, ha attaccato Netanyahu, sostenendo che “il premier può licenziare il ministro, ma non può licenziare la realtà del popolo di Israele che resiste alla follia della maggioranza. Netanyahu è un pericolo per lo Stato di Israele”.
Israele proteste sempre più accese, Università in sciopero a oltranza
Proteste spontanee sono esplose a Tel Aviv, Haifa, Beer Sheva e Gerusalemme, dove la polizia ha usato i cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti che hanno tentato di scavalcare le barriere di recinzione della residenza del primo ministro. Le università hanno indetto uno sciopero a oltranza, alcuni sindaci sono entrati in sciopero della fame, mentre i sindacati minacciano di bloccare l’economia nazionale.