Roccella maternità surrogata razzista, il ministro non ci va per il sottile. Il suo è un vero affondo nei confronti della maternità surrogata. Per il Ministro della Famiglia Roccella la maternità surrogata ha “connotazioni razziste”.

Una frase forte da parte della ministra che interviene a Zona Bianca trasmissione su Rete 4. “Nella maternità surrogata ci sono due donne: una dà gli ovociti, l’altra è il vero utero in affitto che deve avere altri requisiti come aver già partorito ed essere in buona salute“, spiega il Ministro Roccella.

E ancora: “Si sceglie chi dà l’ovocita attraverso una sorta di selezione della razza – la donna deve essere alta, bella, bionda, generalmente è dell’Est – l’ovocita di una donna nera costa molto meno di una donna bianca, con connotazioni evidentemente razziste. Il costo dell’operazione è molto alto ma alle donne va una cifra relativa“. Queste le parole di Roccella che parla così della gestazione per altri e fa capire bene come la pensa

Roccella maternità surrogata razzista. L’attacco a Gualtieri

Non solo la maternità surrogata, anche un attacco pensate al Sindaco di Roma Gualtieri. Roccella ha avvisato il primo cittadino della Capitale di fare molta attenzione a quello che vorrebbe fare con la trascrizione all’anagrafe dei figli di coppie di gay. Gualtieri partecipando al sit-in di Santi Apostoli per i diritti dei figli dei gay non arretra e va avanti senza problemi. “Se ne assume tutta la responsabilità“, la risposta del ministro.

Martedì ci sentiremo per fare il punto sulla proposta e valuteremo insieme le prossime tappe con i sindaci delle più grandi città italiane: Milano, Bologna, Napoli, Firenze e Bari”, ha detto il sindaco della capitale che vuole chiedere a Meloni un intervento legislativo per dare pieni diritti dei bambini nati in seguito alla gestazione per altri.

Una presa di posizione che Roccella non ha gradito affatto e non lo nasconde: “Non è il sindaco che può fare la trascrizione, anche perché per una cosa del genere ci vuole una norma nazionale e l’indicazione l’ha data la Corte di Cassazione. Un sindaco che ha responsabilità politiche e amministrative dovrebbe rispettare la legge italiana“.