Accadde oggi 27 marzo 1958: Krusciov premier dell’URSS. Uomo politico sovietico nato a Kursk nel 1894 e morto a Mosca nel 1971, Nikita Krusciov 65 anni fa divenne primo ministro dell’allora Unione Sovietica. Krusciov svolse la sua attività nell’organizzazione di partito soprattutto in Ucraina, dove nel 1938 spezzò le ultime resistenze del tenace nazionalismo locale. Per questo Stalin nel 1939 lo chiamò a far parte del Politburo e del supremo consiglio di guerra dell’Esercito russo. Nel corso del conflitto, Krusciov guidò il movimento partigiano e l’attività del partito comunista nel sud e presso i singoli fronti.
Accadde oggi 27 marzo 1958: Krusciov premier dell’URSS
Krusciov nel 1944 fu Incaricato della ricostruzione dell’Ucraina, ed ebbe un ruolo importante come presidente del Consiglio della repubblica ucraina e segretario del Partito comunista ucraino, nella eliminazione del movimento antisovietico ucraino. Dopo la morte di Stalin e l’eliminazione di Berija, Krusciov divenne primo segretario del Comitato centrale del partito comunista dell’URSS, cioè il personaggio di maggior rilievo fra i successori di Stalin. Da quel momento Krusciov impresse alla politica interna ed estera dell’URSS un’impronta personale, che si accentuò quando assunse anche la carica di primo ministro.
La politica internazionale di Nikita Krusciov
Rafforzati i legami fra l’URSS e le “democrazie popolari” con il patto di Varsavia di amicizia, cooperazione e mutua assistenza del 14 maggio 1955 in risposta alla NATO, Nikita Krusciov avviò una politica di distensione con l’Occidente, cercando di incoraggiare anche il neutralismo afro-asiatico. Questi sviluppi sul piano internazionale, definiti come “affermazione del principio della coesistenza competitiva tra mondo socialista e mondo capitalista”, furono accompagnati sul piano interno da una serie di provvedimenti: il ripudio dei metodi staliniani, condannati duramente nel XX e XXII Congresso del PCUS, e da maggiori contatti economici e culturali con l’Occidente. Tuttavia, quando il processo di abbandono delle posizioni staliniane aprì la strada alla rivolta di Poznań e soprattutto all’insurrezione ungherese dell’ottobre 1956, il leader del Cremlino non esitò a disporre l’intervento sovietico armato in Ungheria.
La politica di coesistenza pacifica e la crisi dei missili a Cuba
Due le tappe importanti nella politica di coesistenza pacifica: gli incontri di Camp David (1959) e di Vienna (1961) con, rispettivamente, i presidenti statunitensi Eisenhower e Kennedy (nella foto: Krusciov con Kennedy). Non mancarono tuttavia momenti di forte attrito come in occasione della crisi dei missili a Cuba (autunno 1962). Dopo aver avviato la costruzione di basi missilistiche nell’isola controllata da Fidel Castro, di fronte al deciso atteggiamento di John Fitzgerald Kennedy, Krusciov valutò come preminente interesse dell’URSS non abbandonare una linea di distensione, e quindi ritirò gli armamenti missilistici. Accusato di gravi errori nella direzione politica ed economica, alla fine del 1964 Krusciov fu esonerato dalle cariche di governo e di partito.
La storia su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV. “La Storia Oscura”, dal lunedì al venerdì on air sulla radio dell’Università Niccolò Cusano dalle 13 alle 15. “A Spasso nel Tempo”, in onda sul canale 264 del digitale terrestre alle 20.30 del martedi.