Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è pronto a sfidare la Meloni e il governo di centrodestra sul riconoscimento dei figli delle coppie omosessuali.
Roma Capitale trascriverà in maniera integrale i certificati di nascita costituiti all’estero con due mamme, , fattispecie per la quale riteniamo l’indirizzo della giurisprudenza molto chiaro
Un passaggio storico quello della capitale, che si preannuncia come la città che aprirà la strada a tanti altri capoluoghi d’Italia. Dal Campidoglio fanno sapere che Roma è pronta a iniziare questa nuova via, con l’augurio di portarsi indietro tante altre realtà:
Nelle scorse settimane ho portato avanti un dialogo con molti sindaci d’Italia, ci sentiremo ancora all’inizio della prossima settimana per fare un punto sulle possibile iniziative da poter prendere insieme. Tutto questo nell’interesse esclusivo dei minori a partire dal tema degli ostacoli nella trascrizione e alla registrazione dei figli di coppie di donne, non riconducibili a una Gestazione per altri, chiaramente esclusa dalla legge e che nessuno sta chiedendo di legalizzare
La manifestazione con le famiglie Arcobaleno
Nel pomeriggio di oggi a Roma, in piazza Santi Apostoli, scendono la comunità Lgbtq+ romana e le Famiglie Arcobaleno. Il Sindaco spiega che sarà “una piazza di civiltà, un presidio organizzato per ribadire la necessità che il Parlamento si assuma la responsabilità di approvare al più presto una legge che riconosca pieni diritti per i bambini e le bambine delle famiglie arcobaleno.”
Lo slogan della manifestazione sarà: “Giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie”. A guidare il corteo pacifico – indirizzato alle istituzioni del governo – ci saranno il Circolo di cultura Omosessuale Mario Mieli, l’Arcigay Roma, Rete Lenford – Avvocatura per i diritti lgbti e Agedo Roma. L’appuntamento è fissato per le 16 di oggi:
Scendiamo in strada unitə e compattə per manifestare a favore della piena uguaglianza di tutte le famiglie. Ma anche per i diritti dei nostri figli e delle nostre figlie. Siamo qui per una società che sia egualitaria e inclusiva e per urlare la rabbia contro chi vorrebbe renderci invisibili