Superbonus, salta la detrazione fiscale di 10 anni ai contribuenti privati: dovrebbe rimanere solo per le banche e le imprese. Tra le novità attese già dalla giornata di domani, lunedì 27 marzo, sulla cessione dei crediti d’imposta dei bonus edilizi non dovrebbe trovare spazio l’ipotesi di allungare la detrazione fiscale del superbonus da quattro a dieci anni. La misura, quale opzione principale nell’utilizzo dei bonus edilizi rispetto allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti d’imposta, sarebbe andata incontro in particolare ai privati che hanno insufficiente capienza fiscale non trovando compratori dei propri crediti.
Superbonus detrazione salta a 10 anni cosa cambia per contribuenti imprese banche
Salta il superbonus 110% allungato a dieci anni di detrazione fiscale per i privati. L’ipotesi di estensione del periodo da quattro anni della disciplina attuale, a dieci anni, era stata avanzata per andare incontro ai contribuenti che non riescono ad accedere allo sconto in fattura o alla cessione del credito d’imposta data la situazione di blocco della circolazione della moneta fiscale. Blocco ulteriormente acuito dall’entrata in vigore del decreto legge numero 11 del 17 febbraio 2023 che, di fatto, ha ancora di più chiuso le maglie di operatività sul mercato dei contribuenti. Gli emendamenti che domani, 27 marzo, la Commissione Finanze della Camera discuterà non contengono le nuove regole di estensione della detrazione fiscale. La Commissione, invece, dovrebbe approvare l’estensione della detrazione fiscale a favore delle banche e delle imprese.
Superbonus, senza sconto in fattura e cessione crediti salvagente detrazione fiscale
L’allungamento del periodo di detrazione fiscale sul superbonus 110% per imprese e banche consentirà a questi operatori di affari e finanza di poter utilizzare i crediti d’imposta detenuti nei propri cassetti fiscali e non ancora utilizzati. In questo modo, le banche riusciranno a liquidare i crediti fiscali derivanti da acquisti effettuati in precedenza (o quelli che arriveranno alla riapertura di fine marzo), liberando il proprio plafond di spesa. Per le imprese, oltre all’utilizzo dei crediti, si riuscirebbe ad assicurare anche la liquidità necessaria a operare sul mercato, dal momento che i crediti detenuti nel cassetto non sono al momento utilizzabili per il blocco delle cessioni. Operazione che, invece, non sarà consentita ai contribuenti privati, nonostante le difficoltà riscontrate negli ultimi mesi nel piazzare i propri crediti d’imposta.
Quanto costa fare un intervento su condomini, villette e unità indipendenti
Per i contribuenti, l’ipotesi di allungamento della detrazione fiscale del superbonus avrebbe consentito di poter avere un più lungo periodo per rientrare delle spese senza perdere i bonus edilizi per scarsa capienza fiscale. La limitata possibilità di utilizzo dei crediti d’imposta del superbonus e degli altri bonus edilizi (alcuni dei quali prevedono già la detrazione fiscale di 10 anni), va a danneggiare chi ha redditi bassi. Dagli ultimi dati Enea disponibili, per lavori su unità unifamiliari in superbonus 110% sono necessari 114.000 euro e 97.000 euro sulle unità indipendenti.
Quanto bisogna guadagnare per beneficiare dei bonus edilizi e del superbonus
Per fare interventi sulle parti comuni dei condomini, invece, servono almeno 50mila euro a unità abitativa. Il che significa che per utilizzare in quattro anni il beneficio fiscale del superbonus 110% servono, in media, dai 10mila ai 40mila euro di detrazioni fiscali per ogni anno. E guadagnare almeno 40.000 euro per detrarre i lavori nei condomini e dai 70.000 euro all’anno in su per gli interventi nelle villette e unità indipendenti. Livelli di reddito che sono incompatibili con la media dei contribuenti che, in questi anni, hanno fatto lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazioni utilizzando il superbonus.