Case green, si può tracciare già una prima teorica mappa di quali saranno gli edifici che saranno esclusi dalla stretta energetica in base all’anno di nascita dell’immobile stesso. La direttiva approvata dieci giorni fa dal Parlamento europeo in seduta plenaria, infatti, lascia spazio a delle deroghe di applicazione degli Stati membri, in particolare sugli edifici di interesse storico e architettonico. In tutto, sui 12,2 milioni di immobili presenti in Italia, tra i tre e i quattro milioni di edifici non dovrebbero subire l’obbligo di lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione edilizia previsti dalla direttiva Case green.
Case green quali edifici esclusi da lavori ristrutturazione efficientamento energetico in base all’anno di nascita dell’immobile
La direttiva Case green approvata a metà marzo dal Parlamento europeo, oltre a fissare obblighi di adeguamento degli Stati membri sull’efficienza energetica degli edifici – con legislazione nazionale di accoglimento di quanto richiede la Commissione europea – fissa anche degli esoneri dai lavori. In particolare, come ribadito a più riprese dal Parlamento europeo nelle votazioni della direttiva, sono esclusi dai lavori gli edifici più vecchi e interessati da vincoli architettonici vari. In tutto, in Italia la deroga dovrebbe riguardare un numero di edifici residenziali pari a circa 3 milioni sul totale di 12,2 milioni di euro. Ulteriori immobili che saranno fuori dalla stretta dell’Unione europea sono quelli di interesse storico, non necessariamente legati ai vincoli ma semplicemente all’anno di nascita dell’immobile. Si ipotizza una deroga per tutti gli edifici nati prima del 1945, ma non solo.
Ristrutturazione ed efficientamento energetico su edifici residenziali: chi deve fare i lavori?
Quella della conservazione e delle deroghe ai lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione edilizia degli immobili storici è la vera novità emersa nelle ultime sedute della direttiva Case green, prima dell’approvazione in Parlamento europeo. L’esatta definizione della deroga dovrà essere stabilita dal Parlamento italiano in sede di adozione della direttiva, ma si può già ipotizzare l’esclusione per tutti gli edifici residenziali nati prima del 1945 che sono 3,1 milioni sul totale di 12,2 milioni. Degli edifici esclusi, 1,8 milioni sono stati costruiti prima del 1918 e altri 1,3 milioni nel periodo tra le due guerre mondiali, dal 1919 al 1945. Un patrimonio immobiliare che oggi rappresenta circa un quarto dell’intero comparto delle case residenziali in Italia.
Case green, in alcune regioni solo un immobile su due sarà obbligato ai lavori di efficientamento energetico
Le esclusioni dai lavori della direttiva Case green possono essere calcolate sulla distribuzione degli edifici nati entro il 1945 nelle regioni. In alcune si arriva a quasi un edificio su due escluso dalla normativa. È il caso della Liguria, dove il 46,4% dei 263.468 edifici residenziali è nato prima del 1945 (122.127 immobili). O del Molise, dove 49.813 su 107.314 edifici residenziali (46,4%) sono nati entro il 1945. Ancora, in Piemonte, 424.515 edifici residenziali su un totale di 944.690 sono nati stati fabbricati entro la fine della seconda guerra mondiale (il 44,9%). La percentuale scende in Lombardia (357.790 su 1.488.640 edifici residenziali, pari al 24%) e in Sicilia (270.106 su 1.431.419, pari al 18,9%). Fino ad arrivare in Sardegna dove solo il 15,1% degli edifici è stato costruito entro il 1945.
Case green, quali edifici sono esclusi dai vincoli per altri motivi
Quello storico non sarà l’unico criterio di esclusione dai lavori di ristrutturazione degli immobili della direttiva Case green. C’è la deroga per gli edifici storici usati come seconda casa, nati prima del 1918 o con limiti di fattibilità tecnica. Una stima prudenziale di tutti questi immobili aggiungerebbe un altro milione di edifici residenziali. Si arriverebbe a circa 4 milioni di edifici residenziali su 12 milioni esclusi dalla direttiva Case green. Circa un edificio residenziale su tre non verrebbe toccato dalle nuove regole di efficientamento energetico.