Non ce l’ha fatta Davide Dini, il motociclista 24enne coinvolto in un drammatico incidente stradale avvenuto Venerdì mattina in località Acquaviva di Castelfidardo, in provincia di Ancona.
Le sue condizioni erano apparse da subito disperata e dopo 24 ore dal terribile impatto si sono spezzate le speranze. Il giovane è spirato all’Ospedale di Torrette dove era stato trasportato d’urgenza dopo il violento schianto.
La notizia della scomparsa è stata diffusa direttamente dalla famiglia e in breve tempo ha fatto il giro dei social network. In molti, conoscenti e non, hanno lasciato un messaggio di cordoglio e di vicinanza al dolore della famiglia. Tutta la comunità Castelfidardo si è infatti stretta nella disperazione della madre Maria Vittoria e del padre Giovanni che non riescono a darsi pace per la perdita del figlio.
Anche Moreno Bordoni, neosegretario di Cna Marche, dove il padre della vittima ricopre il ruolo di responsabile del centro studi, ha voluto mostrare la vicinanza alla famiglia per la terribile scomparsa di Davide.
“Solo poche parole per rimarcare il nostro grande affetto per lui e per tutta la sua famiglia. Giovanni è una colonna portante della nostra struttura. Siamo veramente sconvolti e non gli faremo mancare il nostro calore e il nostro sostegno”.
Incidente Castelfidardo: le condizioni erano apparse da subito disperate
L’incidente è avvenuto nella mattina di Venerdì 24 Marzo, poco dopo le ore 7:00. Davide si stava dirigendo presso l’azienda di un parente dove aveva iniziato a lavorare da qualche tempo. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, il 24enne stava percorrendo in sella alla sua Honda Cb500 via Che Guevara nella zona di Acquaviva, quando, arrivato nei pressi dell’incrocio con via Cognini, si è scontrato improvvisamente contro una Fiat 500, condotta da una donna di 50 anni.
Il giovane motociclista ha impattato violentemente contro la fiancata sinistra della quattro ruote. L’urto è stato talmente violento da disarcionare il ragazzo della motocicletta. Il suo corpo è rimasto incastrato sotto l’automobile che per inerzia ha proseguito la sua corsa per circa una ventina di metri.
I passanti che hanno assistito alla scena hanno allertato i sanitari del 118. Pare che sia stato tentato di sollevare il veicolo per liberare il corpo ormai privo di conoscenza del giovane marchigiano.
Sul posto sono intervenuti quindi i Vigili del Fuoco specializzati che hanno provveduto ad estrarre il ragazzo dalle lamiere dell’automobile. Data la gravità dell’accaduto, i sanitari della Croce Rossa hanno richiesto l’intervento di un mezzo di elisoccorso Icaro al fine di velocizzare le manovre del ferito, apparso fin da subito in condizioni disperate.
I medici infatti dopo una prima stabilizzazione sul posto hanno disposto il trasferimento con estrema urgenza del giovane all’Ospedale regionale di Torrette. Il ragazzo ha riportato ingenti traumi sia esterni sia agli organi interni dovuti dapprima all’impatto e poi allo schiacciamento.
Ne è stato disposto il ricovero in terapia intensiva. Nonostante la costante attenzione dei medici, il cuore di Davide ha smesso di battere dopo 24 ore il suo ricovero.
La procura ha aperto un fascicolo
Dopo l’incidente avvenuto a Castelfidardo la salma è ora a disposizione delle autorità che interverrà per assegnare o meno un esame autoptico che ufficializzi le cause del decesso. Per tal motivo, la famiglia non ha potuto ancora fissare una data per le esequie.
aperto un fascicolo per omicidio stradale: i Carabinieri del Nucleo radiomobile di Osimo dovranno fare luce sulla dinamica esatta dell’incidente e valutare la posizione della donna alla guida della Fiat 500. La causa del terribile impatto potrebbe infatti essere una disattenzione alla guida che ha portato ad una mancata precedenza. L’automobilista infatti sembra fosse in manovra di svolta quando il giovane motociclista l’ha centrata in pieno.
Castelfidardo piange dunque un altro giovane motociclista, dopo la prematura scomparsa di Riccardo Menghini che nel Giugno scorso perse la vita scontrandosi con la sua moto contro una mietitrebbia.