Si chiamava Giorgia Trocciola ed era in America da sette mesi per frequentare il quarto anno di liceo nell’ambito di un programma di scambio internazionale, la ragazza di origini vicentine morta dopo essere stata travolta da una jeep lo scorso mercoledì, intorno alle 7.30 del mattino, mentre attraversava la strada sulle strisce davanti scuola, in Colorado. “Era solare. Riempiva le stanze con il suo sorriso”, ha detto la madre, straziata dalla perdita. Assieme al marito, appena appresa la notizia, si è recata negli Stati Uniti. Qui, hanno raccontato, tutti conoscevano e amavano la 17enne e ora, con commozione, la ricordano.
Ragazza italiana morta in Colorado: le parole dei genitori
Stando a quanto ricostruito dalle autorità locali, la giovane si trovava su un passaggio pedonale davanti scuola – la Doherty High School, nella contea di El Paso, in Colorado -, quando la jeep l’avrebbe travolta dopo aver superato un semaforo rosso. Una volta giunti sul posto, i soccorsi avrebbero trovato la 17enne priva di vita. A giugno, dopo aver frequentato il quarto anno di liceo in America nell’ambito di uno scambio internazionale, Giorgia sarebbe tornata a casa, a Bolzano Vicentino. Per colpa del fatale incidente, sono stati i suoi genitori e sua sorella, alla fine, a raggiungerla, salendo sul primo aereo disponibile, una volta appresa la notizia.
In America sono stati accolti dalla famiglia “d’adozione” di Giorgia, quella che per mesi l’ha ospitata nella sua casa, anch’essa straziata da quanto accaduto. “Praticamente la conoscevano e amavano tutti”, ha scritto ieri il papà sui social una volta raggiunti gli Stati Uniti e aver scoperto che, nella scuola frequentata da sua figlia, è stato creato un hashtag, #LLG, “Live Like Giorgia”, “Vivi come Giorgia”, per ricordarla. “Aveva tanta voglia di imparare e di fare nuove esperienze – hanno raccontato i suoi genitori al Corriere della Sera -. Stava già pensando all’anno prossimo: voleva tornare a essere rappresentante di classe e anche d’istituto. Poi aveva il progetto di diventare architetto, studiando Venezia o all’estero”.
In Italia Giorgia frequentava il liceo artistico Canova di Vicenza e giocava a softball. “Giorgia è cresciuta nella nella nostra squadra – ha detto, commosso, Carlos Padilla, presidente del Vicenza BSC -. Era una persona allegra e gioiosa, che si faceva ben volere da tutti, ma anche tanto tenace nello sport. È dura per le compagne, erano mesi che non si vedevano ma si sentivano sempre”. In America, oltre al softball, aveva iniziato a praticare anche nuoto e tennis. “La cosa che ci ha stupito è che andava bene anche in questi sport per cui l’America le aveva trasmesso una forte passione”, hanno proseguito i genitori. “Giorgia era solare, riempiva le stanze con il suo sorriso e aiutava sempre le persone che la circondavano. Tutti qui la adoravano”.
I suoi compagni di scuola americani, oltre a ricordarla sui social, avrebbero anche organizzato una commemorazione sul campo di softball dove giocava. “Sapere che era ben voluta e avere coscienza che i nostri e i suoi sacrifici non sono stati vani ci sta aiutando”, hanno detto i genitori. Sulla piattaforma GoFundMe è stata lanciata, intanto, una raccolta fondi per fare in modo che la famiglia americana di Giorgia possa recarsi in Italia in occasione del suo funerale. “Ho appreso con profondo dispiacere e commozione della morte prematura della nostra connazionale avvenuta negli Stati Uniti in un tragico incidente stradale. La mia vicinanza va alla famiglia, agli amici, alle compagne della squadra di baseball con cui condivideva la passione per lo sport. Queste sono le notizie che non vorremmo mai ricevere. Questo è un lutto che colpisce nel cuore”, ha fatto sapere il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.