Una moltitudine di cuore batte per Francesco Pio Miamone. Cuori che non lo dimenticheranno e che lo hanno salutato per l’ultima volta il 25 marzo. Migliaia di ragazze e ragazzi, amici, parenti e cittadini di Napoli hanno invaso il quartiere di Pianure per partecipare al funerale di Francesco, il 18enne ucciso agli chalet di Mergellina domenica 19 marzo.
La chiesa di San Lorenzo Martire, in via Montagna Spaccata, il quartiere di nascita di Pio, era tutta piena. In prima fila il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, con la moglie e l’assessore alla legalità, Antonio De Iesu. Così tante persone a ricordare Pio che gli amici, che indossavano la maglia ‘Pio vive‘ si sono seduti sul sagrato. “Al termine della messa suoneremo le campane a festa perché come c’è scritto sulle vostre magliette Francesco Pio vive”, ha detto don Enzo Cimarelli, parroco della San Lorenzo prima di iniziare celebrazione officiata dal vescovo Pozzuoli Pascarella.
18enne ucciso a Napoli, le parole del vescovo
“Non vorremmo mai vivere – ha detto il Vescovo – celebrazioni come queste, la morte è parte della nostra vita, porta sempre con sé dolore e distacco; la morte di un giovane per mano violenta da parte di altro giovane ci disorienta, ci angoscia, ci sgomenta. Un grido è spontaneo, soprattutto dai genitori vittima: ‘Perché? E c’è bisogno di adulti testimoni di onestà, rispetto dell’altro anche se diverso, di giustizia, valori che non sono optional”. Poi palloncini bianchi e fumogeni, all’uscita del feretro: una bara bianca, con una sciarpa dell’Inter, la squadra a cui teneva.