Il capo della famigerata forza mercenaria Wagner smentisce apertamente gli aspetti chiave della narrazione della Russia sulla guerra in Ucraina, secondo l’Istituto statunitense per lo studio della guerra (ISW). Yevgeny Prigozhin ha negato che il Cremlino stia combattendo la Nato e si è chiesto se ci siano effettivamente nazisti in Ucraina. Il governo di Putin continua ripetutamente a spiegare la motivazione dell’invasione del suo vicino come necessaria per eliminare i neonazisti da Kiev che rappresenterebbero una minaccia per la pace e la sicurezza dello stato. Su binari paralleli si muove anche la direttrice di pensiero che vede la Russia in costante lotta esistenziale contro il Patto Atlantico e tutti gli alleati degli Stati Uniti.

Dal fronte invece Prigozhin insiste su una Mosca che sta combattendo esclusivamente con ucraini equipaggiati con attrezzature fornite dall’Alleanza e alcuni mercenari con l’ossessione per la Russia che sostengono volontariamente l’Ucraina, ma non la stessa Nato. Ha inoltre espresso dubbi sugli obiettivi di eliminare i nazisti in Ucraina mentre respinge le affermazioni di lunga data che vede il Cremlino in pericolo da una minaccia della Nato.

Rapporto incrinato

Il legame fra la Wagner e Putin si sta deteriorando nel tempo, in passato l’unità paramilitare era diventata una guardia speciale del presidente per poi distanziarsi fino ad oggi con Prigozhin che sembra in costante sfida con l’Esercito russo convenzionale e molti dei suoi funzionari. Questo allontanamento lascia supporre di una volontà del comandante del gruppo di aprirsi una strada in politica.

L’uccisione di nove minatori cinesi nella Repubblica Centrafricana domenica scorsa sarebbe legata a Wagner, e il fatto che è coincisa con un tanto atteso incontro tra Putin e il presidente cinese Xi Jinping ha ulteriormente inasprito i rapporti tra il gruppo e Mosca. Il ministero della Difesa russo ha cercato di sminuire e ridurre il ruolo delle forze di Wagner in Ucraina, con Bloomberg che ha riferito che non consentirà al leader mercenario di ottenere il merito di Bakhmut in tv.

Bakhmut ancora contesa

Le truppe della Wagner proseguono il loro impegno e al tempo stesso esprimono preoccupazione per una possibile controffensiva ucraina, sostenendo che 200.000 riserve si stavano ammassando sul fronte orientale. In un cenno implicito alle divisioni all’interno del Cremlino, Prigozhin ha anche invitato l’Esercito e i media russi a smettere di sottovalutare le Forze ucraine e impegnarsi in conflitti interni. Il numero di vittime continua inesorabilmente ad aumentare con l’assedio che ormai sembra aver assunto un significato simbolico per la Russia con Putin che vorrebbe rivendicare una vittoria sul campo di battaglia dopo una serie di battute d’arresto. Al tempo stesso Bakhmut è diventato un simbolo della resistenza ucraina

La Wagner perde risorse

Circa il 90% della popolazione di Bakhmut è fuggita dall’inizio dei combattimenti che non sembrano cessare. La città è ancora sotto l’assedio dei russi ma senza capitolare definitivamente, anzi l’Istituto per lo Studio della Guerra è convinto che esiste la possibilità che l’assalto russo stia perdendo slancio. Questo perché diverse divisioni di Putin sarebbero state dispiegate altrove. Nel frattempo i blogger russi affermano che i combattenti della Wagner continuano gli assalti al complesso industriale AZOM nel nord.

Il Ministero della Difesa britannico ritiene che il gruppo di mercenari possa perdere la maggior parte della sua forza di detenuti nelle prossime settimane, quando i coscritti termineranno i loro contratti militari di sei mesi. Nell’aggiornamento giornaliero dello ISW si legge: “migliaia di detenuti Wagner che sono stati reclutati nell’autunno del 2022 saranno graziati e rilasciati.”  Anche se circa la metà dei prigionieri reclutati probabilmente sono stati uccisi o feriti, le prove provenienti dalla Russia suggeriscono che il gruppo stia mantenendo la promessa di liberare i sopravvissuti. Con il probabile divieto per Wagner di reclutare altri prigionieri, questo esodo aggraverà i suoi problemi di personale. 

Inoltre, l’improvviso ritorno in patria di criminali violenti, con recenti e spesso traumatiche esperienze di combattimento rappresenterà una sfida significativa per la società russa in tempo di guerra. È probabile che il Cremlino abbia deliberatamente autorizzato gli effettivi Wagner a tornare a casa alla scadenza dei loro contratti per erodere ulteriormente la forza dell’organizzazione.