Ultimi aggiornamenti dalla guerra in Ucraina, dove si è giunti al giorno 395 del conflitto. La Turchia spinge per trovare una soluzione ai dissidi tra Kiev e Mosca, allo scopo di portare i due Paesi al colloquio il prima possibile. Questo uno dei contenuti della telefonata tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass.
Il colloquio telefonico avvenuto oggi, sabato 25 marzo, è stata un’occasione per Erdogan di porgere i suoi ringraziamenti a Putin, per l’ “atteggiamento positivo” di quest’ultimo a proposito dell’accordo sul grano del Mar Nero. Fonti interne alla presidenza turca riportano come la chiacchierata tra i due leader si sarebbe focalizzata su come migliorare le relazioni russo-turche.
Un cenno anche agli sviluppi della guerra, con Erdogan che avrebbe manifestato a Putin l’importanza di porre fine al conflitto tra le due parti in causa, stipulando negoziati il prima possibile.
Guerra in Ucraina, presidenza di Kiev contraria all’allentamento delle sanzioni contro la Russia: “Danno sicurezza”
La situazione al fronte: le forze armate russe hanno attaccato un punto di consegna di aiuti umanitari nella città di Kherson. Lo rivela Ukrinform, che cita il canale Telegram di Oleksandr Prokudin, capo dell’amministrazione militare della regione. Secondo quanto riportato da Prokudin, due civili sono rimasti feriti: si tratta di una donna di 41 anni e un giovane di 25 anni. I soccorsi li hanno accompagnati in ospedale.
Per quanto riguarda le sanzioni contro la Russia, la presidenza ucraina resta convinta che “non dovrebbe esserci alcun allentamento” nella pressione su Mosca. Lo sottolinea Andriy Yermak, capo dell’ufficio di Volodymyr Zelensky.
Le sanzioni severe danno sicurezza. Non dovrebbero passare manipolazioni sul tema della sicurezza alimentare tra i russi. Dobbiamo ampliare le sanzioni e affrontare in dettaglio la questione delle aziende utilizzate dal nemico per trovare modi, anche se complicati, di ottenere componenti per la produzione di armi.
La situazione a Bakhmut: la città nell’Ucraina orientale sarebbe ancora “epicentro delle ostilità”
Sergei Cherevaty, rappresentante del gruppo orientale delle forze armate dell’Ucraina, torna sulla situazione a Bakhmut, dove negli ultimi giorni la pressione offensiva russa sembra essersi placata. Secondo Cherevaty, le cui parole sono state riprese da Unian, sarebbe ancora prematuro affermare che l’avanzata nemica a Bakhmut si sia completamente fermata.
Il funzionario risponde così all’informativa dell’intelligence britannica, che aveva assicurato come l’ostilità russa nella città dell’Ucraina orientale fosse impantanata in una fase di stallo.
La città, secondo il rappresentante delle forze armate ucraine, rimane dunque un autentico “epicentro delle ostilità“.
Oggi ci sono stati 18 scontri a fuoco nella direzione di Bakhmut, fino a poco tempo fa erano da 30 a 50, ma questo richiede un’analisi più dettagliata. Penso che la prossima settimana lo dimostrerà. Per ora Bakhmut rimane l’epicentro delle ostilità, la direzione del principale attacco del nemico.
Tajani: “Italia tra i protagonisti nella fase di ricostruzione”
Sempre a proposito della guerra in Ucraina, l’Italia si candida come tra i “protagonisti della fase di ricostruzione” in vista di un possibile cessate il fuoco. Ne è convinto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che sottolinea come “non si può lasciare l’opportunità della ricostruzione soltanto a imprese francesi, tedesche, americane o britanniche”.
Il vicepresidente del Consiglio ha ribadito che la Farnesina, “insieme ad altri ministeri competenti, è al lavoro per mettere in movimento un’azione italiana per la ricostruzione”.