Elvira Vikhareva, politica dell’opposizione in Russia, è stata avvelenata da sali di metalli pesanti. Nel sangue della 32enne, che ha iniziato a manifestare i primi sintomi da avvelenamento tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, è stato trovato infatti il bicromato di potassio, una sostanza cancerogena altamente tossica.
Russia: avvelenata oppositrice di Putin
Aumento della frequenza cardiaca, intorpidimento delle estremità del corpo quindi mani e piedi, forti dolori allo stomaco, spasmi muscolari, svenimenti e perdita di capelli. Questi i sintomi che Elvira Vikhareva, attivista che da anni si batte contro il governo di Mosca, ha manifestato fra la fine del mese di novembre e l’inizio di dicembre 2022, per poi ricomparire lo scorso febbraio.
Successivamente ha fatto dei test in laboratorio che hanno dato il risultato sorprendente quanto scioccante: ovvero che nel suo sangue era presente bicromato di potassio. Si tratta di una sostanza molto tossica ed allo stesso tempo cancerogena.
A riportare la notizia è stata l’agenzia di stampa russa Sota, e il sito indipendente Meduza. A quanto pare non sarebbe la prima volta che la donna riceve minacce e pressioni da parte per la sua attività politica contro Putin. In un’intervista a Le Monde qualche mese fa diceva di non avere il diritto di giudicare i politici russi che se ne andavano temendo per la propria vita.
Chi è Elvira Vikhareva, la politica avvelenata in Russia
Originaria di Irkutsk, in Siberia, ha lavorato per un periodo in tv e si è laureata in giornalismo. Elvira Vikhareva si è avvicinata alla politica durante le proteste contro le frodi elettorali del 2011 e dopo qualche anno ha cominciato la sua lotta contro Putin.
Nel 2019 la 32enne partecipa alle manifestazioni di piazza contro i candidati esclusi dalle elezioni di quell’anno. Nel 2021 si candida alla Duma di Stato perdendo contro il presentatore televisivo e candidato di Russia Unita, Timofey Bazhenov.
Infine il tentativo di Vikhareva di candidarsi alle elezioni municipali di Mosca dell’anno scorso è fallito per vizi di forma nelle firme che accompagnavano la candidatura.