Dopo il dibattito seguito all’approvazione dei quattro decreti che in Italia normano la vendita delle farine di insetti a base di grilli, locuste, larve e tarme si accendono i riflettori su un altro problema, quello legato alle allergie o ai problemi che queste farine potrebbero provocare.
Secondo gli esperti, infatti, ci sono dei soggetti che sono a rischio e che dovrebbero evitare il consumo di farine di insetti come, per esempio chi è allergico a gamberi e crostacei ma anche molluschi e acari: circa 800mila italiani.
La prossima settimana i quattro decreti che hanno fatto tanto discutere l’Italia arriveranno sul tavolo della Commissione europea e il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, aveva commentato alla Stampa: «Noi facciamo una scelta di tutela nei confronti dei cittadini. L’etichetta non deve condizionare ma informare. Non è il Nutriscore. Se i cittadini vogliono mangiare farina di grillo o di larva lo possono fare ma deve essere una scelta consapevole. Sull’etichetta sarà indicato quanta farina di grillo c’è, che rischio ci sarà di allergie perché molto deve essere ancora testato. Le faccio un esempio: se si allevano fino a 10 milioni di grilli tutti insieme per evitare malattie magari si usano antibiotici o altro, bisogna capire che effetti ha tutto questo sull’uomo».
Farine di insetti e rischio allergia
I cibi a base di insetti e di farine di insetti saranno presto sugli scaffali dei supermercati e nonostante siano grande fonte di proteine, pochi grassi e zuccheri, l’assunzione di questi cibi può causare anche delle difficoltà. Sono già stati registrati casi di allergie dopo il consumo di farine di insetti in Cina, Stati Uniti e anche in Europa.
Gli esperti della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), come si legge sulla Stampa, hanno risposto alle principali domande e ai dubbi che possono sorgere prima di consumare farine di insetti. Le allergie alimentati associate al consumo di questi cibi derivano da “due proteine che stimolano negli individui suscettibili la produzione di anticorpi associati alle reazioni allergiche. Queste riconoscono le proteine nemiche e innescano la cascata di reazioni responsabile dei sintomi caratteristici delle allergie alimentari”. Sintomi che possono andare dal semplice prurito al gonfiore, vomito e diarrea fino ad arrivare nei casi più gravi allo shock anafilattico. Sono allergie che si possono manifestare anche come conseguenza di altre allergie alimentari a causa della reattività incrociata.
Chi non può mangiare farine di insetti
A dover prestare attenzione al consumo di farine di insetti per rischio allergie sono coloro che hanno già manifestato reazioni allergiche a gamberetti e crostacei. Mentre l’ipersensibilizzazione agli insetti sembrerebbe meno frequente in chi è allergico agli acari della polvere, ma sarebbe opportuno comunque anche in questo caso tenersi alla larga. Un pericolo allergia che rischia di coinvolgere circa il 2% degli italiani già sensibili ad altri alimenti di origine animale.
“In letteratura scientifica sono già stati riferiti numerosi casi di pazienti con reazioni a farine di artropodi, in particolare a farine di grilli“, il commento di Mario Di Gioacchino, presidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic) che si legge sulla Stampa. Parliamo di pazienti che sono già allergici ad altre sostanze alimentari e animali e che nella maggior parte dei casi avevano già manifestato un’allergia ai crostacei e che dopo aver ingerito farine di insetti hanno manifestato reazioni allergiche.
“Il rischio di anafilassi dopo l’ingestione di farine di grilli, in chi è allergico ai crostacei o agli acari non è di dominio comune, i pazienti non sono consapevoli della necessità di evitare l’ingestione di insetti. Poiché questi sono sempre più promossi come fonte di proteine in tutto il mondo, i medici dovranno educare i pazienti su questo rischio“, spiega l’esperto.