Superbonus 110, cessione del credito e sconto in fattura, le principali misure edilizie sono state oggetti di diversi correttivi, che diffatti hanno bloccato parte degli interventi programmati sugli immobili. Molti contribuenti hanno utilizzato il pacchetto delle agevolazioni per ristrutturare la propria abitazione, potendo vantare maggiori vantaggi rispetto alla detrazione applicata nel modello 730. Purtroppo, però, il governo con lo stop del beneficio ha frenato ogni prospettiva futura.

A dire il vero, si tratterebbe della prima, amara lezione arrivata alle imprese edilizie, per molti l’ennesima stangata diretta alla ripresa del settore.  

A ogni modo, è stato frenato chi voleva sfruttare le potenzialità dello sconto in fattura e cessione del credito avviando la prassi per eseguire interventi di ripristino dell’immobile. Dunque, chi ha solo avviato le pratiche ma non ha iniziato i lavori è rimasto incastrato in questa macchina infernale di modifiche finendo negli “esodati” della misura.

Per questo, i lavori sul 110 proseguono senza sosta, non è stata trovata ancora una quadra per risolvere l’affannoso problema dello sblocco dei crediti rimasti incastrati nelle storture logiche del sistema, ancora prima della convalida del decreto con cui è stato promosso lo stop alla cessione del credito.

La partita finale sarà giocata il 27 marzo, ovvero nel momento in cui la commissione Finanze alla Camera dovrebbe promuovere la votazione conclusiva sugli emendamenti che dovrebbe essere approvati il 29 marzo. Il percorso si chiuderà con l’approvazione definitiva del testo che dovrebbe giungere dopo il 17 aprile 2023.

Superbonus 110%, allarme esodati

Il vero problema, è nato dallo stop preventivo promosso dall’Esecutivo, senza poter permettere l’applicazione di sconti e deroghe. Tutti coloro che hanno avviato l’iter per il rilascio dell’agevolazione, senza procedere al lancio dei lavori, sono finiti nel limbo degli esodati del 110.

Tuttavia, le prospettive future potrebbero migliorare, infatti, non si esclude un cambio di passo del governo italiano, a tal punto che sono in vista diverse novità.

D’altra parte, la legge non prevede nulla per gli “incapienti”, ovvero chi si trova nella condizione di non poter sfruttare una detrazione fiscale per l’effetto dell’annullamento dell’imposta IRPEF prodotta dai redditi percepiti.

Le ri-modifiche al 110, come funzionano

Nessun limite per le barriere architettoniche, né tantomeno sul quadro dell’edilizia libera. Le vere notizie riguardano la ripresa della cessione del credito e l’inclusione di un’ampia compensazione per un periodo di almeno 10 anni.

Novità presenti in diversi emendamenti promossi contro la stretta sulla cessione del credito voluta dal governo Meloni.

Diverse proposte potrebbero ben presto ottenere il consenso della maggioranza politica. Una delle buone notizie intraviste nei diversi emendamenti riguarda la continuità della cessione del credito per le opere di rimozione delle barriere architettoniche.

E, ancora, buone prospettive anche per gli interventi connessi all’installazione di infissi e caldaie. Queste sono le novità presenti in alcuni emendamenti, a cui manca l’ultimo step, ovvero l’approvazione finale.

Per ora, il Decreto Legge n. 11/2023 è incanalato verso l’approvazione definitiva della legge.

Edilizia libera, ecco le novità del primo emendamento

Sconto in fattura e cessione del credito per l’edilizia libera sono le novità che trovano maggiormente il consenso tra i contribuenti. L’emendamento è stato convalidato in Commissione.

In sostanza, l’edilizia libera permette ai contribuenti di realizzare specifici interventi senza la presenza delle autorizzazioni o permessi per la realizzazione dell’intervento. Insomma, un contesto semplice che non prevede l’applicazione della normativa Cila, Scia e così via.

Tuttavia, le principali disposizioni contenute nell’emendamento rivolto agli esodati 110 riguardano gli interventi in edilizia libera con uno stato avanzato (pagamenti e vincoli) al 16 febbraio 2023.

In sostanza, verrebbe attivata una salvaguardia per coloro che hanno siglato contratti con il vincolo di prosecuzione e hanno versato acconti per la fornitura. Secondo le precedenti disposizioni contenute nel DL n. 11, anche senza l’avvio dei lavori.

In questo contesto, rientrano anche gli interventi che non necessitano di autorizzazioni come infissi, caldaie altre tipologie di lavori.

Insomma, le variazioni promosse sono molte, sicuramente la più significativa riguarda la riapertura della cessione o sconto per le opere della rimozione delle barriere architettoniche.

Per maggiori dettagli, occorre attendere l’approvazione del testo definitivo della legge.