Il presidente brasiliano Lula prosegue il suo tour di viaggi di stato per portare avanti l’intento dimostrativo, da lui annunciato dopo l’elezione, che possiamo riassumere nella frase “Il Brasile è tornato”. Lula, infatti, pare intenzionato a ricollocare il paese sul piano internazionale dopo la parentesi isolazionista, mista ad inimicizia con le grandi potenze, di Jair Bolsonaro. Ecco allora che, dopo essere stato negli Stati Uniti ed in Argentina, Lula è pronto a volare in Cina. Sarà impegnato lì dal 26 al 31 marzo ed incontrerà l’omologo cinese Xi Jinping. Non è un mistero che Lula punti ad avere buoni rapporti con la Cina. D’altronde lo ha dimostrato già durante il precedente mandato 2003-2011 quando era riuscito a finanziare programmi sociali di trasformazione, in parte grazie all’insaziabile appetito della Cina, per merci come soia e ferro. La spedizione cinese di Lula, quindi, sembra celare un intento per lo più dimostrativo: dire al mondo che il Brasile, la principale economia del Sudamerica, è tornato a giocare un ruolo nello scacchiere internazionale.

Lula in Cina per parlare di Ucrina: l’idea del club per la pace

Lula ha un disegno in testa, un piano a cui ha iniziato a lavorare già prima di fare ritorno al Planalto. Porsi al di sopra delle parti, chiamiamola terza via se vogliamo, per diventare uno dei principali fautori di una possibile pace tra Ucraina e Russia. Di cosa si tratta nello specifico?

Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva proporrà alla Cina l’idea di istituire un “club per la pace” il cui obiettivo sarebbe di mediare fra i due contendenti e puntare alla fine del conflitto in Ucraina. Secondo quanto anticipa il Financial Times, Lula presenterà la proposta direttamente al presidente Xi Jinping durante la sua prossima visita a Pechino. Il giornale britannico ha raccolto il commento di Mauro Vieira, ministro degli Esteri brasiliano, che ha di fatto confermato la linea:

Siamo molto interessati a promuovere o aiutare a generare un qualche tipo di incontro che porti a un processo di pace. Il Presidente ha detto molte volte che sente parlare molto di guerra ma molto poco di pace. È interessato a conversazioni sulla pace.

Si nasconde dietro questo disegno il posizionamento assunto, fin qui, dal Brasile. Brasilia si è svincolata dalla linea occidentale e cerca di coinvolgere Pechino in un presunto schema di transizione verso la pace. Qualche tempo fa – riporta ancora il Financial Times – il Presidente Lula aveva detto che: “La Cina deve sporcarsi le mani e creare un gruppo di Paesi che cerchi di sedersi al tavolo con l’Ucraina e la Russia per cercare di trovare la pace”.

La notizia, diffusa solamente oggi, è stata raccolta con freddezza dall’Ucraina. Kiev continua a chiedere una mano per mantenere sostanibile la difesa dall’aggressore russo e la mano che Lula sta tendendo a Xi Jinping rischia di suscitare apprensioni. È di pochi giorni fa, d’altronde, il resoconto del New York Times secondo il quale Pechino avrebbe venduto forniture a Mosca per oltre 12 milioni di dollari.