Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di legge per abrogare il reato di tortura dall’ordinamento italiano scatenando le reazioni dell’opposizione. La firmataria è la deputata Imma Vietri assieme a Amich, Cangiano, Cerreto, Chiesa, Ciaburro, Iaia, La Porta, Longi, Maiorano, Michelotti e Tremaglia. Feroce la protesta dell’intera opposizione con la senatrice Ilaria Cucchi che si appella al Capo dello Stato Sergio Mattarella.

La proposta di FdI

Nella relazione presentata da Fratelli d’Italia si legge che “gli appartenenti alla polizia penitenziaria rischierebbero quotidianamente denunce per tale reato a causa delle condizioni di invivibilità delle carceri e della mancanza di spazi detentivi, con conseguenze penali molto gravi e totalmente sproporzionate. Alla luce di tali considerazioni, per tutelare adeguatamente l’onorabilità e l’immagine delle Forze di polizia, che ogni giorno si adoperano per garantire la sicurezza pubblica rischiando la loro stessa vita e per evitare le pericolose deviazioni che l’applicazione delle nuove ipotesi di reato potrebbe determinare, la presente proposta di legge prevede l’introduzione di una nuova aggravante comune per dare attuazione agli obblighi internazionali” e “la contestuale abrogazione delle fattispecie penali della tortura e dell’istigazione del pubblico ufficiale a commettere tortura di cui rispettivamente agli articoli 613-bis e 613-ter del codice penale“.

Lo sfogo di Ilaria Cucchi

La senatrice di Sinistra Italiana-Alleanza Verde Ilaria Cucchi si appella al capo dello Stato affinché non si cancelli dall’ ordinamento l’aggravante del reato di tortura. “Abbiamo lottato per la sua introduzione e ora rivolgo un appello a tutte le forze politiche soprattutto al presidente della Repubblica: giù le mani dalla legge che punisce la tortura. Chi ha paura del reato di tortura legittima la tortura”.

La senatrice poi ricorda che “è’ notizia di queste ore la sospensione di 23 agenti del carcere di Biella accusati dalla magistratura di tortura di Stato nei confronti di 3 detenuti e nelle stesse ore veniamo a conoscenza dell’assegnazione in Commissione Giustizia della Camera di una proposta di legge di Fdi che vuole abrogare la tortura. Questo è un fatto gravissimo. Sostenere che la tortura in Italia non esista è una bugia. Far finta di niente e voltarsi dall’altra parte è già questa una violazione dei diritti umani e lo so perché l’ho provata sulla mia pelle. Più di un giudice, prima dell’introduzione di questa legge si è trovato a non poter procedere perché la legge non esisteva“.

La replica dell’opposizione

Esponente del Partito Democratico e vicepresidente del Senato, Anna Rossomando sottolinea che la destra in pochi mesi di governo “ha introdotto provvedimenti come il decreto rave e l’inaccettabile misura sulle Ong, si è contraddistinta per aver riportato in carcere centinaia di semiliberi e si è schierata addirittura contro lo stop ai bambini in carcere, oggi si preoccupa di eliminare il reato di tortura. Contro questa proposta di legge ci batteremo fino in fondo perché si tratta di un reato presente in tutte le democrazie liberali. Sulla Giustizia dalla destra arriva un disastro dietro l’altro. Speriamo che il ministro Nordio, aldilà delle ormai inattendibili dichiarazioni sulle alternative al carcere, trovi il tempo di intervenire. Noi saremo sempre dalla parte dello stato di diritto, lui da che parte sta?”.

Simona Malpezzi, presidente dei senatori del Pd, scrive su Twitter: “È agghiacciante la proposta di Fdi di cancellare il reato di tortura. Meloni dica qualcosa: il suo governo e la sua forza politica vogliono attaccare una norma in difesa dei diritti umani?”. Le fa eco il capogruppo dei dem in commissione Giustizia, Alfredo Bazoli: “Gravissimo che alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia abbiano presentato una proposta di legge per abrogare il reato di tortura. Non ci siamo dimenticati di quando l’attuale presidente del Consiglio dichiarò che con quel reato si impedisce agli agenti di fare il proprio lavoro. Il reato di tortura c’è in tutti gli ordinamenti democratici, è richiesto dalle convenzioni internazionali a tutela dei diritti umani, siamo uno degli ultimi paesi occidentali che l’hanno introdotto. L’idea di abrogarlo rivela un’idea preoccupante e pericolosa dell’uso del potere e della forza da parte della destra. La difesa dello stato di diritto, e la difesa delle nostre forze dell’ordine, non può tollerare che lo si metta in discussione”.

Interviene anche il Terzo Polo con il senatore di Azione-Italia Viva Ivan Scalfarotto: “Come definire un governo che introduce un nuovo reato con pene pesantissime per chi va a un rave party ed elimina invece il reato di tortura che punisce chi agendo con crudeltà, cagiona acute sofferenze a una persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia?”.