La strage di migranti avvenuta lo scorso 26 febbraio al largo delle coste di Cutro non è un capitolo chiuso. Parola di Franca Ferraro, il nuovo prefetto di Crotone insediatosi nel suo nuovo ruolo presso il capoluogo pitagorico lo scorso 13 marzo. Nel suo discorso di presentazione pronunciato oggi davanti alla stampa, la 64enne in arrivo dall’Abruzzo parla di “momento difficile, in cui dolore e speranza si consolano a vicenda”.

La dottoressa Ferraro ha fatto il punto sulla situazione, in particolare per quanto riguarda i trasferimenti delle salme ancora ospitate all’interno del Palamilone, e aggiornando i dati relativi al numero dei dispersi.

Tutti i numeri della strage di migranti di Cutro

89 i migranti deceduti nella strage di Cutro circa un mese fa, di cui 34 minori (21 maschi e 13 femmine) di età inferiore ai 14 anni. Rimarrà questa probabilmente la fotografia più drammatica della tragedia avvenuta a pochi metri dalle coste ioniche crotonesi.

Tra le vittime di età adulta, quindi, 29 erano maschi e 26 donne, mentre rimangono 11 i dispersi. Se entrambi dovessero essere accomunati dallo stesso tragico destino, il conteggio delle vittime salirebbe a tre cifre rendendo nella percezione generale ancor più aspro da digerire l’intero accaduto.

Tra lunedì e martedì della prossima settimana saranno trasferite le ultime salme che si trovano ancora nel Palazzetto dello sport di Crotone. Quelle non identificate verranno invece ospitate al cimitero di Cutro. 78 le bare che hanno lasciato Crotone: 43 dirette in Afganistan, 11 in Germania, 14 a Bologna, 1 è stata sepolta a Crotone, 1 in Finlandia, 6 in Pakistan, 1 in Iran, 1 Tunisia. Restano dunque 11 corpi, di cui 7 non identificati e due non reclamati. Le operazioni di ricerca, benché ufficialmente concluse, rimangono vigili.

Il nuovo prefetto di Crotone ha successivamente illustrato l’iter di accoglienza dei superstiti. 36 di loro hanno fatto richiesta di protezione internazionale e attualmente sono ospitati presso un hotel di Crotone. In corso le operazioni per autorizzare il trasferimento in Germania, al termine delle audizioni con la delegazione del governo tedesco per la ricollocazione dei migranti. 18 i richiedenti asilo in Italia che sono ospitati nei centri Sai, altrettanto hanno proseguito in maniera indipendenti. Qui si trovano anche quattro scafisti in attesa di giudizio.

Scontro tra legali vittime e Frontex

Intanto gli avvocati che rappresentano le famiglie di migranti deceduti denunciano che l’agenzia dell’Unione Europea delle frontiere, Frontex, ha rifiutato di consegnare loro gli atti richiesti rispetto all’inchiesta in corso. Secondo quanto stabilito dalla Corte, il 15 marzo scorso, i legali avevano presentato la richiesta di accesso agli atti per ottenere la loro copia delle comunicazioni scritte e orali con le autorità italiane e greche. Al suo interno il contenuto prevede i tracciati radar del velivolo 2-WKTK (noto come Eagle-1), il video integrale (di cui è stato reso disponibile uno spezzone dal Corriere della Sera), le fotografie con termocamera e le tracce audio del CVR, la scatola nera dell’aeromobile che registra le conversazioni fra i piloti in cabina.

Frontex ha respinto la richiesta sostenendo che la consegna di tali informazioni richieste metterebbe a repentaglio, rivelandone le modalità operative, le attività di intelligence di Frontex, fornendo così un vantaggio indiretto a trafficanti e contrabbandieri.