“Le carceri italiane sono violente e sovraffollate”, la denuncia arriva dal Cpt, l’organo anti tortura del Consiglio d’Europa, che si è pronunciato con un rapporto basato sulla visita condotta un anno fa dagli esperti competenti. Questi hanno raccolto testimonianze e dati, per giungere alla conclusione che l’Italia deve intervenire anche con l’abolizione dell’isolamento diurno e riesaminando la gestione dei detenuti sottoposti al regime di carcere duro previsto dal 41 bis.

Strasburgo: “Carceri violente e sovraffollate”

Dalle testimonianze raccolte nelle prigioni italiane non emerge infatti un quadro edificante, problemi come il sovraffollamento o la violenza sono all’ordine del giorno. I detenuti hanno infatti raccontato di frequenti pestaggi, spesso con calci e pugni, ma in un caso un testimone ha raccontato di essere stato pugnalato alla gamba. Anche a causa di episodi simili chi si trova in cella ha raccontato di non sentirsi al sicuro e di non percepire gli agenti della polizia penitenziaria come punto di riferimento in caso di necessità. Una situazione, si legge nel rapporto, presente in modo particolare nelle carceri “Lorusso e Cutugno” di Torino e al “Regina Coeli” di Roma.

Sovraffollamento, celle oltre il 90% della capienza

Anche il sovraffollamento tra le cause delle problematiche riscontrate dal Cpt, la capienza negli istituti penitenziari è almeno al 90%, ma ci sono casi dove si parla di percentuali molto più alte. E’ il caso del carcere di Monza, dove si arriva addirittura al 152% di capienza. La corte di Strasburgo non si dice convinta che la soluzione sia aumentare i posti a disposizione e per questo invita le autorità ad adottare una strategia più ampia, parlando di detenzione come l’ultima istanza.