Perché non si mangia carne il venerdì? L’astinenza dalla carne risale all’Antico Testamento. Un modo per rinunciare a qualcosa che piace, in modo da combattere le tentazioni e favorire così il ‘dominio spirituale’ del corpo. Precetto della chiesa cattolica, si è concentrato proprio il venerdì in quanto giorno della Passione di Cristo. E’ una pratica che va osservata dai fedeli soprattutto durante la Quaresima, che inizia con il Mercoledì delle Ceneri -altro giorno in cui non è permesso mangiare carne- e che termina con la Pasqua. Considerato un periodo di purificazione, penitenza e conversione.
Perché non si mangia carne il venerdì? L’astinenza e il digiuno durante la Quaresima
Quindi quando non si mangia carne per i cristiani? Secondo il precetto cattolico, non si deve mangiare carne nei “giorni di magro”, ossia il venerdì e in altri giorni ‘proibiti’. Il pesce però è ammesso. Le carni a sangue freddo, come quelle del pesce, non sono proibite. A differenza di quelle degli animali a sangue caldo (ovini, bovini, pollame), considerate ‘grasse’ e che danno maggiore piacere al palato. Questo è il motivo storico per cui il venerdì è usanza mangiare pesce nei Paesi cattolici.
Le norme sono fissate sia dalla costituzione apostolica Paenitemini di papa Paolo VI del 1966, che dal Codice di Diritto Canonico, ma possono essere stabilite anche dalle singole Conferenze Episcopali. Il Codice di diritto canonico del 1917 prescriveva l’astinenza dalle carni tutti i venerdì dell’anno, con poche eccezioni. Le modalità dell’astinenza sono state però modificate nel tempo. La Conferenza Episcopale italiana ha stabilito, ad esempio, che l’astinenza può essere sostituita da altre forme di penitenza il venerdì, ad eccezione del periodo di Quaresima. In ogni caso il Mercoledì delle ceneri e il Venerdì Santo sono sempre richiesti digiuno (ossia un solo pasto durante la giornata) e l’astinenza. Mentre il Sabato santo sono soltanto consigliati. L’obbligo dell’astinenza inizia a partire dai 14 anni d’età compiuti, ma ci sono dei casi in cui i fedeli possono essere dispensati (ad esempio per malattia). L’obbligo del digiuno vige per tutti i maggiorenni e termina ai 60 anni di età. Non solo carne: è richiesta l’astinenza anche dai cibi e dalle bevande considerati troppo elaborati e costosi. Il digiuno è strettamente collegato alla preghiera e all’elemosina, tre elementi della pratica penitenziale della Chiesa.
E’ un peccato mangiare carne il venerdì?
Mangiare carne o altri cibi costosi il venerdì, durante l’anno, è considerato un peccato leggero. Mentre diventa grave nei venerdì di Quaresima. Infatti la Costituzione Paenitemini e la Conferenza episcopale hanno sottolineato il carattere particolarmente penitenziale di questo periodo di 40 giorni, in cui i fedeli sono chiamati a onorare il sacrificio fatto da Gesù.
Come ricorda la Costituzione apostolica Paenitemini
la vera penitenza non può prescindere in nessun tempo da una ascesi anche fisica: tutto il nostro essere, anima e corpo, deve partecipare attivamente a questo atto religioso con cui la creatura riconosce la santità e maestà divina.