Il CEO di Starbucks fa il barista a sorpresa in uno dei centinaia dei punti vendita in giro per gli stati a stelle e strisce. Si mormorava da tempo di questo fatto in giro per la rete ma adesso sono arrivati gli scatti che lo dimostrano ufficialmente. Un colpo di scena ma solo parziale, considerando che in America c’è da sempre la cultura di mischiare la pratica sul campo alla teoria. E’ un po’ il gap più evidente tra la loro formazione universitaria e la nostra, che eccelle in qualità di docenza ma pecca dal lato fattivo. La scelta di “toccare con mano” il servizio offerto da parte del numero uno dell’azienda, quindi, rientra in quell’egida ed è, come in molti hanno notato, anche una furba ed efficace mossa di comunicazione. Vediamo cosa dice il web in merito.

Il CEO di Starbucks fa il barista, i fatti

Tutto vero e tutto comprovato. Arrivano infatti le foto di Laxman Narasimhan in azione dopo che, qualche settimana prima aveva detto ai suoi dipendenti che avrebbe lavorato mezza giornata al mese in una delle sedi del colosso americano con la laconica frase:

“Ci sono cose che vanno viste in prima persona.”

E così parte col botto il nuovo CEO di Starbucks che aveva preso il timone dell’azienda internazionale lunedì scorso e che guiderà l’assemblea degli azionisti della società dal prossimo giovedì. Una risorsa marketing incredibile, considerando il fatto che era entrato a far parte di Starbucks in ottobre, trascorrendo pochi mesi a imparare il business, svolgendo 40 ore di formazione per baristi e indossando il loro celeberrimo grembiule verde.

Il CEO di Starbucks fa il barista, le dichiarazioni

Narasimhan ne sa molto anche di comunicazione, come dimostra questa dichiarazione ad effetto ripresa dai principali media:

“Per tenerci vicini alla cultura e ai nostri clienti, nonché alle nostre sfide e opportunità intendo continuare a lavorare nei negozi per mezza giornata al mese e mi aspetto che ogni membro del team dirigenziale resti collegato e impegnato nella realtà dei nostri negozi al fine di migliorare.”

E così il top manager, negli ultimi cinque mesi, ha viaggiato in oltre trenta store, stabilimenti produttivi e centri di assistenza, conseguendo il diploma di barista lungo il tragitto. Ha preso il testimone del co-fondatore Howard Schultz accogliendo il passaggio con queste parole oneste:

“All’inizio è stato sconvolgente ma ci sono cose che vanno fatte in prima persona se si vogliono conoscere bene le cose.”

Le prove

C’era qualche dubbio che i buoni propositi venissero davvero messi in pratica. Questa foto pubblicata su Twitter, insieme a diverse altre, però, dà concretezza ai fatti.

Si tratta dello scatto dell’ultimo avvistamento del CEO di Starbucks come barista è in uno store a sud di Chicago, dove si ordina direttamente dalla macchina. Dalla finestra di servizio è uscito lui che, come si vede, ha allungato a un cliente il vassoio di cartone con i bicchieri. Chissà se arriverà anche nella nostra Bergamo, dove c’è un punto del marchio.