Accadde oggi 24 marzo 1944: la strage delle Fosse Ardeatine. Fu un terribile episodio di rappresaglia tedesca, scatenato dai partigiani in lotta contro l’occupazione nazista di Roma durante la Seconda guerra mondiale. Il comando tedesco, per vendicare l’attentato di via Rasella messo in atto dalla resistenza il 23 marzo e che provocò la morte di 33 soldati teutonici, ordinò la fucilazione di 10 italiani per ogni tedesco ucciso.

Accadde oggi 24 marzo 1944: la strage delle Fosse Ardeatine

Il 24 marzo di 79 anni fa, i tedeschi guidati da Herbert Kappler, ufficiale delle SS e comandante della polizia tedesca a Roma, trasportarono presso una cava di tufo situata tra le catacombe di Domitilla e di San Callisto sulla via Ardeatina, 335 fra detenuti politici (civili e militari), ebrei o semplici sospetti, scelti con la complicità del questore fascista Pietro Caruso. Giunti sul posto, li trucidarono. Giustiziarono 335 innocenti con un colpo in testa, poi seppellirono i cadaveri facendo crollare la cava con l’esplosivo.

Il massacro e gli sviluppi successivi

Il massacro avvenne a 23 ore dall’attentato di via Rasella e fu reso noto solo a esecuzione avvenuta. Qualche giorno dopo, la mattanza nazista, che riguardò un numero di vittime superiore a quello che era l’ordine originario, fu rivelata da alcuni testimoni. Finita la guerra, nel 1947 Kappler, arrestato dagli inglesi, venne processato e condannato all’ergastolo da un tribunale militare italiano. Rinchiuso nel carcere di Gaeta, nel 1976 fu trasferito all’ospedale militare del Celio per motivi di salute. Da qui però evase in modo rocambolesco con l’aiuto della moglie, il 15 agosto 1977; la fuga provocò un enorme scandalo e le successive dimissioni dell’allora ministro della Difesa Vito Lattanzio.

Capitolo Erich Priebke

Erich Priebke, ufficiale delle SS e aiutante di Kappler, fu scovato in Argentina dove si era rifugiato dopo la guerra. Successivamente, venne arrestato ed estradato in Italia nel 1995. Fu processato per l’eccidio nel 1996, ma il tribunale militare giudicò il reato estinto, suscitando le proteste dei familiari delle vittime e forte sdegno nell’opinione pubblica. Condannato all’ergastolo dalla Corte d’appello nel 1998, scontò la pena agli arresti domiciliari fino alla sua morte avvenuta l’11 ottobre 2013. Dal 1949 un sacrario costruito sul luogo dell’eccidio, meta di continui pellegrinaggi, custodisce la memoria dell’eccidio delle Fosse ardeatine (nella foto: il monumento all’interno del Mausoleo).

La storia su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV. “La Storia Oscura”, dal lunedì al venerdì on air sulla radio dell’Università Niccolò Cusano dalle 13 alle 15. “A Spasso nel Tempo”, in onda sul canale 264 del digitale terrestre alle 20.30 del martedi.