Meloni incontra Macron, un segnale importante di disgelo tra i due leader, ma soprattutto tra due paesi che sono molto simili. Non era possibile andare avanti in questo modo tra due nazioni che si rispettano e che da anni collaborano su tutti i fronti. Il primo, e più importante, è quello dell’Ucraina, ma subito dietro ci sono i migranti, la questione energetica e climatica, ma anche la situazione economica di entrambi i paesi, forti, ma alle prese con vicende interne che rischiano di creare ancora più frizioni.
In quest’ottica i due leader hanno deciso di incontrarsi e di rivedere determinate posizioni, con ognuno dei due che ha fatto un passo verso l’altro. Per questo, e pare anche su pressione della von Der Leyen e degli altri funzionari europei, all’ultimo si è organizzato un incontro bilaterale e mettere sul tavolo diversi questioni dalla guerra in Ucraina, che deve vedere Italia e Francia sempre più unite e collaborative, ma anche il tema legato all’energia con la Francia che preme per rafforzare il nucleare.
Meloni incontra Macron. Quasi due ore di colloquio
E’ terminato l’incontro bilaterale tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente francese, Emmanuel Macron.
Si è tenuto nell’albergo dove alloggiano diversi leader Ue, nel centro di Bruxelles, ed è durato circa un’ora e quaranta minuti. Si è trattato di un colloquio tete-a-tete senza presenza delle delegazioni. Non è un caso che i due leader di Italia e Francia si siano visti a quattrocchi senza che ci fossero le delegazioni. Avevano molto da dire e da dirsi, anche perché non era possibile andare avanti in questo modo con battutine e piccole ripicche, rappresentando due paesi così importanti a livello europeo.
L’allarme della Meloni: “Se crolla la Tunisia, è una catastrofe”
«Se la Tunisia crolla del tutto si rischia una catastrofe umanità, con 900mila rifugiati». A dirlo – stando ad un’alta fonte europea scrive il Cor Sera – è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante l’incontro con gli altri leader d’Europa durante il Consiglio Europeo.
“Gli arrivi sono triplicati, in estate la situazione rischia di essere fuori controllo” ha aggiunto la Premier. Nelle conclusioni finali i capi di Stato e di governo hanno deciso di riaggiornare l’argoiento al vertice di giugno.