BRUXELLES MELONI DOSSIER MIGRANTI – Il prossimo vertice UE di giugno, vedrà fare passi avanti sul fonte dell’immigrazione. Nel frattempo, Giorgia Meloni si è ritenuta soddisfatta sul fatto che il dossier sui migranti stia diventando “un tema centrale in Europa”, “una cosa impensabile fino a qualche mese fa”.
Bruxelles Meloni Dossier migranti, la Premier insiste sul tema
Il capo dell’esecutivo italiano ha parlato a Bruxelles, ponendo l’attenzione per l’emergenza che si sta verificando nel Mediterraneo. Per la Meloni, c’è un probabile rischio che avvenga un vertiginoso aumento sulle coste italiane di arrivi dalla Tunisia. Per questo motivo, ritiene necessario sbloccare i fondi del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Nel suo intervento durante la sessione di lavoro con il segretario generale dell’ONU, Guterres, ha chiarito: “La guerra innesca crisi alimentari e di conseguenza dà vita a crisi migratorie”.
“Il dossier migranti verrà aggiornato con una relazione della Presidente della Commissione che racconterà dei passi concreti”. Inoltre, ha annunciato di essere incantato con il Presidente francese Macron.
Per quanto riguarda le distanze nel governo con la Lega, ha ribadito che non esistono nemmeno sul fronte del conflitto in Ucraina: “Non sono preoccupata perché guardo ai fatti e la linea dell’Italia è molto chiara”, il ‘refrain’. Il vertice UE si è concluso con il richiamo alle decisioni prese al Consiglio europeo dello scorso febbraio: “La migrazione è una sfida europea che richiede una risposta europea”.
Le parole di Ursula von der Leyen
In tale contesto, la principale interlocutrice della Premier resta Ursula von der Leyen, che ha affermato: “Sono favorevole a un incremento del numero di ingressi regolari di lavoratori dei Paesi terzi. Tengo a menzionare a questo riguardo, l’esperienza estremamente positiva dell’Italia con i corridoi umanitari”. La Presidente della Commissione UE, ci ha tenuto a sottolineare quanto ancora verrà approfondito il tema dei migranti.
Su questo, Meloni ha fatto sapere che si sono delle visioni “abbastanza differenti”. E ha aggiunto: “Penso che l’UE debba imparare dai suoi errori, dal passato. Oggi. tutti sono chiesti importanti investimenti per la transizione ecologica, digitale, per le catene di approvvigionamento strategiche. Non si può pensare che gli investimenti necessari a rendere competitivo il nostro sistema non siano tenuti in considerazione nella governance. Per noi sarebbe tragico tornare ai parametri precedenti, serve una governance più attenta alla crescita”.
I dossier sul tavolo
Tra gli altri temi in discussione ci sono quello sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035. Il governo italiano è d’accordo sugli obiettivi che si è prefissata l’Unione Europea, ma non sull’intenzione di Bruxelles di scegliere come e quando raggiungerli. Di questo, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlerà con la Presidente della Commissione europea von der Leyen.
Attualmente i capi di Stato e di governo hanno parlato della necessità di ribadire il sostegno a Kiev. La Meloni ne ha già discusso anche in Senato, nonostante il freno della Lega. C’è inoltre l’accordo su eventuali altre misure restrittive nei confronti di Mosca.
I will highlight 4 topics, 4 challenges we have to address as a Union:
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) March 23, 2023
→ Speeding up to climate neutrality
→ Supporting Ukraine
→ Strengthening our competitiveness
→ Managing migration #EUCO https://t.co/vjyzmyOfcO
Schlein chiede la riforma dei regolamento di Dublino
Bruxelles ha visto anche la presenza della segretaria del PD, Elly Shlein, che ha invocato “una ‘Mare Nosotrum’ europea”. In seguito all’incontro con i commissari Timmermans e Gentiloni, ha attaccato il capo dell’esecutivo: “Questa destra fa sempre domande sbagliate. Perché non ha il coraggio di affrontare i suoi alleati nazionalisti e chiedere maggiore solidarietà e condivisione delle responsabilità sull’accoglienza, a Orban e ai suoi alleati? È curioso che rivendichi una nuova centralità del tema immigrazione quando dalle bozze che circolano sulle conclusioni del Consiglio europeo ci sono poche righe senza misure concrete”.