Bonus infissi e caldaie, autocertificazione sulla cessione dei crediti d’imposta, sanzione di 250 euro pur di ottenere un allungamento per vendere i propri benefici fiscali e lavori rientranti nella riduzione del rischio sismico: ecco tutte le novità che stanno per arrivare dal decreto di conversione del provvedimento di blocco dei crediti emanato dal governo lo scorso 17 febbraio. Per i piccoli lavori in edilizia libera arriva il salvagente dal voto della Commissione Finanze della Camera. Infatti, per gli interventi di sostituzione caldaia, infissi, pompa di calore o condizionatore, farà fede il versamento di un acconto o l’autocertificazione. Con la remissione in bonis, chi ha un credito d’imposta potrà venderlo anche dopo la scadenza del 31 marzo 2023, pagando la sanzione di 250 euro. Inoltre, resiste il bonus edilizio sui lavori relativi al rischio sismico. Ecco tutte le novità in arrivo dalla conversione in legge del decreto 11 del 2023.
Bonus infissi e caldaie, si applica lo sconto in fattura?
Sconto in fattura e cessione dei crediti d’imposta salvi per i piccoli lavori in edilizia libera. Chi ha prenotato la sostituzione della caldaia, del condizionatore, della pompa di calore o degli infissi con i bonus diversi dal superbonus, può conservare le due opzioni utilizzandole in alternativa alla detrazione fiscale. Tuttavia, servirà provare che l’investimento è stato fatto entro il 16 febbraio 2023, prima dell’entrata in vigore del decreto 11 del 2023. Per fare ciò basterà il semplice bonifico dell’acconto versato. Oppure, una doppia autodichiarazione, quella del venditore e quella di chi ha fatto l’investimento riportante la data di conclusione del contratto, la tipologia di acquisto e il bonus edilizio del quale avvalersi.
Bonus infissi e caldaie, perché è necessario bonifico o l’autocertificazione?
Questi passaggi si rendono necessari perché il decreto di blocco crediti prevede che cessione e sconto in fattura non possano essere applicati ai lavori iniziati dal 17 febbraio in poi. Tuttavia, tra la conclusione del contratto e l’inizio effettivo dell’intervento possono trascorrere anche dei mesi. Ecco il motivo della variazione di quanto disposto dal decreto per aiutare le famiglie che hanno investito sicure di poter beneficiare del bonus. Una salvaguardia arriva anche per il bonus barriere architettoniche. Tra i bonus edilizi (e i superbonus), quello dell’eliminazione degli ostacoli di accesso rimarrà uno degli unici che permetteranno sia lo sconto in fattura che la cessione dei crediti. Il beneficio vale sia per il bonus del 75% che per il superbonus.
Cessione crediti con remissione e sanzione 250 euro dopo il 31 marzo 2023
Tra le altre novità attese dal voto finale alla Camera della prossima settimana, c’è quella relativa alla comunicazione della cessione crediti ai fini dei bonus edilizi. La parola chiave è remissione in bonis, cioè la possibilità di fare un adempimento dopo la scadenza. In questo caso si tratta di comunicare la cessione dopo la scadenza del 31 marzo 2023 pagando una sanzione di 250 euro. La nuova scadenza della comunicazione è fissata al 30 novembre 2023. Questa misura va integrata alla decisione del governo di concedere lo sconto in fattura e la cessione dei crediti anche con l’istruttoria della pratica con la banca. Non ci sarà bisogno, dunque, di concludere l’accordo entro il 31 marzo prossimo. Tuttavia, non è ancora chiaro se l’estensione vale anche per gli accordi instradati dopo il 31 marzo 2023: su questo si attende un chiarimento dal relatore del decreto di blocco crediti, Andrea de Bertoldi.
Superbonus, in arrivo altre due salvaguardie per conservare le vecchie regole
Sul superbonus 110% sono in arrivo altre due salvaguardie. La prima riguarda la possibilità di continuare a cedere i crediti d’imposta nei comuni del cratere sismico. Si tratta, in particolare, delle aree del Centro Italia e comunque interessate da eventi sismici a partire dal 1° aprile 2009 (terremoto in Abruzzo il 6 aprile successivo). La seconda salvaguardia concerne l’estensione delle vecchie regole del superbonus (cessione crediti e sconto) per i lavori della Onlus, delle Associazioni di promozione sociale (Aps) e delle Organizzazioni di volontariato (Odv). Infine, si sblocca lo sconto in fattura per il preliminare firmato prima del 17 febbraio 2023 ma registrato successivamente dati i tempi previsti dalla legge fissati in 30 giorni. La questione aveva fatto insorgere gli investitori che avevano acquistato immobili oggetto di demolizione e ricostruzione.