La Rottamazione quater si chiude il 30 aprile 2023 e già stanno arrivando le nuove cartelle esattoriali. Mai più premi ai morosi, per cui si consiglia di pagare. Ben presto il periodo di sospensione legato ai termini dell’adesione alla Rottamazione quater giungerà al termine, lasciando l’amaro in bocca, a chi non ha aderito alla definizione agevolata quater.
Ritorneranno nelle buche degli italiani le ingiunzioni di pagamento, ma senza storpiature sull’inefficienza della Riscossione. Con la riforma del sistema fiscale i morosi non avranno via di fuga, se non viene modificata la norma collegata al decreto fiscale. In sostanza, chi non paga le tasse potrebbe fare i conti con un provvedimento di espropriazione forzata super rapido.
La conferma, arriva dal disegno di legge di delega fiscale convalidato dal Consiglio dei Ministri, sulle regole poste in essere per il regime nel 2024. Il governo italiano si prepara a rivoluzionare l’imposizione fiscale.
Rottamazione quater, mai più premi ai morosi
Il cittadino che non aderisce alla Rottamazione quater resterà incastrato nella macchina infernale della Riscossione.
Il governo Meloni ha previsto la “razionalizzazione e automazione”, norme che rendono il pignoramento del conto rapido e fruttuoso. Il coordinamento delle informazioni immediate tra la Riscossione e banche, permetterà di esercitare un’espropriazione forzata quando sul conto si registra la disponibilità monetaria del contribuente.
Giustamente, la Riscossione ottiene uno strumento che fino ad oggi non aveva. Senza considerare la preoccupazione di cittadini e imprese. Nulla sullo stato di inflazione, sull’erosione degli stipendi e un’economica frenata dalla crisi energetica.
La benevolenza della Riscossione terminerà il 30 aprile 2023. Per questa data, il legislatore ha previsto la chiusura delle domande di adesione della definizione agevolata. Non sarà più possibile sanare i debiti in forma agevolata. Infatti, la Riscossione farà ripartire gli avvisi di accertamento e gli avvisi di addebito per coloro che non hanno aderito alla misura agevolativa.
Il prospetto informativo 2023
La Riscossione per facilitare l’individuazione dei debiti ha istituito un nuovo servizio, denominato prospetto informativo. Avvalendosi di questo servizio il contribuente può sapere prima della scadenza l’ammontare delle cartelle esattoriali rottamabili.
La Riscossione comunicherà l’importo delle somme dovute per la Rottamazione quater, entro il 30 giugno 2023.
Pagare i debiti con il fisco diventa più semplice con la Rottamazione quater
Il legislatore nel formulare le regole per la Rottamazione quater, ha previsto anche un “salvagente”, nel caso in cui il contribuente non riesce a pagare.
Nel merito, ricordiamo le scadenze della Rottamazione quater 2023, quali:
- in un’unica soluzione, entro il 31 luglio 2023;
- in un numero massimo di 18 rate, di cui le prime due con scadenza il 31 luglio e il 30 novembre 2023. Le restanti 16 rate, andranno saldate entro il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno.
Per omesso, insufficiente o tardivo versamento, oltre 5 giorni di tolleranza, dell’unica rata o di una di quelle in cui è stato dilazionato il pagamento, salta il beneficio. La definizione agevolata non risulta perfezionata e i pagamenti eseguiti sono considerati come acconto del debito esattoriale.
Detto ciò, il contribuente può comunque stare tranquillo, in quanto può richiedere una rateazione “ordinaria” del debito esattoriale. In questo caso, si ricorre alle disposizioni contenute nell’articolo 19 del DPR 602/1973.
La Riscossione, ricorda, che il primo effetto dell’adesione alla Rottamazione quater è il blocco del pignoramento su stipendi e pensioni.
Infatti, con l’adesione alla definizione agevolata, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, nel limite dei debiti definibili:
• “non avvierà nuove procedure cautelari o esecutive;
• non proseguirà le procedure esecutive precedentemente avviate salvo che non abbia già avuto luogo il primo incanto con esito positivo;
• resteranno in essere eventuali fermi amministrativi o ipoteche, già iscritte alla data di presentazione della domanda”.