Nel big bang, materia e antimateria avrebbero dovuto essere create in quantità uguali. Vi siete mai chiesti, allora, perché l’universo oggi è pieno quasi solo di materia?

I fisici vorrebbero attribuire il diverso comportamento di materia e antimateria alla violazione della cosiddetta simmetria CP. Eppure l’entità della violazione di CP osservata non è sufficiente a spiegare l’effettivo eccesso di materia nell’universo. Belle II Experiment in Giappone mira a risolvere questo grande mistero della fisica delle particelle. A raccontarcelo, Cristina Martellini.

Belle II Experiment, nel team anche una assegnista di ricerca dell’Unicusano

Cristina Martellini è Assegnista di Ricerca di Fisica 1 e Fisica 2 al Dipartimento di Ingegneria dell’Università Niccolò Cusano e associata all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Ha recentemente partecipato ad un esperimento di Fisica delle Particelle chiamato Belle II, situato in Giappone, a circa 80 km a nord di Tokyo.

Belle II è un esperimento costruito intorno ad un acceleratore unico al mondo, per essere il più luminoso al mondo, ad oggi, vale a dire con il numero più elevato di collisioni al secondo.

“Lo scopo è quello di rispondere ad alcune domande a cui ancora oggi non riusciamo a trovare risposta nelle teorie standard studiate e conosciute finora, come ad esempio, perché dopo il Big Bang, l’antimateria è scomparsa, quando sappiamo che la quantità di materia e antimateria nell’Universo era equiparabile. In principio, materia e antimateria sono molto simili tra loro, nel mondo dell’antimateria è come guardarsi allo specchio, in cui la destra diventa sinistra e la sinistra diventa destra. Ma allora perché è totalmente scomparsa?

Questo viene studiato grazie a Belle II, guardando a processi molto rari prodotti all’interno del nostro rivelatore e tentando di osservare delle variazioni dei comportamenti delle particelle dalle teorie a noi note.
Due volte l’anno ci rechiamo in Giappone ai Laboratori KEK per un aggiornamento sullo stato dell’arte, sia del rivelatore, sia della parte di analisi dati.”
– ha dichiarato Cristina Martinelli.

Ad oggi, lavorano al progetto più di 400 ingegneri e fisici internazionali. La Unicusano è fiera di avere una sua risorsa nel team di ricercatori che partecipano al progetto Belle II.