Farina di insetti in Italia? Sì, ma con qualche premura. A renderlo noto, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che, proprio questa mattina, ha firmato insieme al ministro del Made in Italy, Adolfo Urso e a quello della Salute, Orazio Schillaci, ben quattro decreti per regolamentarne la vendita. Tra le misure previste, l’adozione di apposite etichette sui prodotti in questione e scaffalatura ad hoc all’interno dei punti vendita. Alla base ci sarebbe la capacità di scelta dei consumatori, nei confronti dei quali si è deciso di adottare il massimo della trasparenza.
Farina di insetti in Italia: firmati quattro decreti per la vendita. Il ministro Lollobrigida: “I cittadini devono sapere quello che mangiano”
Si è parlato tanto, negli ultimi mesi, della commercializzazione dei prodotti a base di insetti. Dopo il via libera di Bruxelles, arrivato ufficialmente lo scorso 24 gennaio, anche l’Italia si prepara ora alla vendita, ma con qualche attenzione. A renderlo noto, nel corso di una conferenza stampa, è stato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, firmatario insieme al ministro del Made in Italy, Adolfo Urso e a quello della Salute, Orazio Schillaci, di ben quattro decreti.
Oggi sono stati firmati 4 decreti che riguardano 4 diverse farine derivanti da insetti, ovvero cibi non tradizionalmente presenti nell’alimentazione – ha dichiarato il ministro, mettendo in evidenza la necessità di segnalare i prodotti in questione -. Ci si può nutrire di quello che più si ritiene idoneo, ma per quanto riguarda la farina di grillo, locusta migratoria, verme della farina e larva gilla, pensiamo serva un’etichettatura che specifichi in modo puntuale e visibile quali prodotti hanno derivazione da questi insetti. Quello che i decreti prevedono è un’etichetta con provenienza del prodotto, i rischi connessi al consumo e il quantitativo di farine di insetti presente, ma abbiamo anche previsto scaffali appositi dove possono essere esposti all’interno dei negozi, in modo che chi vorrà scegliere grilli, larve e locuste possa indirizzarsi lì e chi non vorrà farlo, come immagino la maggior parte degli italiani, potrà tenersi lontano.
Grazie a questi provvedimenti, ha aggiunto, “in pieno accordo con le Regioni, garantiamo ai cittadini italiani la consapevolezza di quello che mangiano e facciamo dell’Italia una Nazione all’avanguardia in questo senso”.
Il ministro Urso: “Tutelata la capacità di scelta dei consumatori”
“”Le regioni italiane hanno contribuito in maniera decisiva a realizzare questi decreti che saranno notificati alla Commissione europea. Questo lavoro è avvenuto in un tempo straordinariamente celere, a dimostrazione del fatto che il governo è coeso e lavora in collaborazione con le Regioni per la tutela della specificità italiana e del made in Italy”, ha dichiarato Adolfo Urso. Alla base dei provvedimenti, ha spiegato, c’è “il principio della trasparenza su cui si fonda la capacità di scelta di consumatori che devono sapere come un prodotto è stato realizzato, da dove proviene e con cosa è fatto” per poter “esser liberi di utilizzare o meno un prodotto”.
Il ministro Schillaci: “Vigileremo con Nas sul rispetto di queste norme”
“Vigileremo con i Nas sul pieno rispetto delle disposizioni annunciate oggi, sia per quanto riguarda il divieto dell’utilizzo di farine di insetti in alimenti tipici della dieta mediterranea come pizza e pasta, sia per quanto riguarda la conformità dell’etichettatura dei prodotti che li contengono e che dovrà esser visibile e chiara“, ha detto invece il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel corso della conferenza stampa. “Chi acquista questi prodotti a base di farine di insetti – ha proseguito – deve sapere che c’è un rischio di allergia anche se adesso non sappiamo quantificare quanto nello specifico”. Insomma, gli eventuali rischi per la salute dovranno essere opportunatamente segnalati: vendita sì, ma con chiarezza e trasparenza.