Superbonus villette, proroga 110% fino al 30 settembre 2023: è questa la novità che arriva dalla Commissione Finanze della Camera sul voto agli emendamenti che verrà effettuato nella giornata di oggi, 23 marzo, con una coda all’inizio della prossima settimana sul decreto di blocco dei crediti d’imposta. Il provvedimento definitivo dovrebbe uscire da Montecitorio mercoledì prossimo, 29 marzo. Intanto, banche e intermediari finanziari sono pronti a riprendere gli acquisti dei crediti d’imposta rimasti incagliati: si stima una spesa complessiva di 5 o 6 miliardi di euro, con un allentamento del blocco dei vecchi crediti e sconti in fattura e una ripresa della circolazione della “moneta fiscale”. Sulle villette e le unità immobiliari indipendenti, invece, il governo stima una spesa complessiva di 2 miliardi di euro.

Superbonus villette proroga 110% fino al 30 settembre 2023: in arrivo le novità

È arrivata alle ultime battute il nodo della proroga della scadenza del superbonus villette fissata inizialmente per il prossimo 31 marzo. Lo slittamento dovrebbe essere di sei mesi (e non più di tre, come nelle previsioni delle scorse settimane), con scadenza ultima del 30 settembre 2023. Rimane il requisito essenziale del completamento del 30 per cento dei lavori entro il 30 settembre dell’anno scorso. In questo modo, chi ha fatto i lavori sulle villette e sulle unità unifamiliari avrà più tempo per sfruttare il massimo dell’agevolazione fiscale del 110%. Si vota nella giornata di oggi in Commissione Finanze della Camera, con una coda di voto fissata per lunedì prossimo, 27 marzo. Infine, il voto sulla conversione del decreto sul blocco dei crediti (del 17 febbraio scorso) in Aula, avrà inizio mercoledì prossimo, 29 marzo. Con la proroga al 30 settembre 2023, chi ha iniziato lavori sulle villette e sulle unità unifamiliari e indipendenti potrà portare in detrazione fiscale il 110%, avvalendosi a scelta anche di una delle due opzioni dello sconto in fattura o della cessione dei crediti d’imposta. È questa la linea che sta tenendo il relatore del decreto di blocco crediti, Andrea de Bertoldi di Fratelli d’Italia, per mediare le richieste provenienti sia dai partiti di maggioranza che di opposizione. Sul provvedimento, inoltre, ci sarebbe il via libera del ministero dell’Economia e delle Finanze.

Bonus edilizi, si sblocca parzialmente la cessione: banche acquisteranno crediti per altri 5-6 miliardi

Novità sono attese anche per lo sblocco dei crediti d’imposta del superbonus e dei bonus edilizi rimasti incagliati negli ultimi mesi. Come auspicato tempo fa dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, le banche e gli istituti finanziari dovrebbero procedere con nuovi acquisti – si stima una spesa complessiva di altri 5 o 6 miliardi di euro – reperendo la disponibilità da spazi fiscali ancora possibili all’interno dei propri cassetti. Le interlocuzioni che ci sono state nelle ultime settimane tra governo e istituti finanziari avrebbero portato a una disponibilità di massima a riaprire i rubinetti degli acquisti, lavorando su quanto rimane di capienza fiscale. Una soluzione “interna” che sarebbe ancor più utile considerando che le ipotesi che si sono fatte negli ultimi mesi non troverebbero concreta attuazione nei provvedimenti legislativi in arrivo. La proposta dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) e dell’Associazione bancaria italiana (Abi) di utilizzare gli F24 per la compensazione fiscale incontrerebbe lo scetticismo del ministero di via XX Settembre. Perde terreno anche l’ipotesi che porta all’acquisto dei crediti sui bonus edilizi mediante i titoli di Stato: troppo brevi i tempi per una riforma di questo tipo che prevederebbe passaggi in Parlamento non compatibili con l’urgenza del momento. Dovrebbe essere certa, invece, la modifica che permetterà ai contribuenti che non hanno ancora trovato a chi vendere i crediti d’imposta, di poter comunicare la cessione entro il 31 marzo prossimo anche con il semplice accordo di massima con una banca o un istituto finanziario: ci sarebbe tempo poi fino alla fine di novembre per arrivare alla firma della cessione.