L’avvocato d’ufficio assegnato a Matteo Messina Denaro ha chiesto formalmente la rinuncia al suo incarico. Calogero Montante si è rivolto alla Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, inoltrando la domanda di essere dispensato dall’incarico per motivi di salute.

A motivazione della sua decisione, Montante ha fatto pervenire alla Corte un certificato di malattia. Per un intervento chirurgico al quale si è sottoposto, il legale ha ricevuto una prognosi di almeno un mese. Nessuna opposizione da parte del procuratore generale Antonino Patti, che ha designato al suo posto come avvocato d’ufficio l’avvocato Adriana Vella.

Subito dopo la nomina, la legale ha preso parte all’udienza in corso: la sua prima mossa è stata la richiesta di un termine a difesa per studiare il fascicolo processuale. La Corte ha dato il via libera.

Parla il nuovo avvocato del boss: “Un imputato come altri”

Raggiunta dai microfoni dell’AdnKronos, l’avvocato Adriana Vella non si è detta spaventata per essere stata nominata legale d’ufficio del boss di Castelvetrano.

Matteo Messina Denaro è un imputato come gli altri, lo difenderemo con lo stesso impegno che mettiamo per tutti gli altri. Non mi spaventa dovere difendere il boss. Evidentemente il mio collega aveva le sue ragioni per sollevare i profili di incompatibilità. Non ho timore da questo punto di vista. Ci sarà molto da fare, quindi devo studiare.

L’avvocato ha concluso che si tratterà di “un incarico molto impegnativo”, con un fascicolo processuale “molto ampio”.

Rinuncia avvocato Messina Denaro, il penalista aveva denunciato di aver ricevuto minacce di morte

Il feeling tra lo stragista e il suo precedente avvocato d’ufficio non era mai sbocciato. Già una decina di giorni fa, il penalista aveva denunciato alla polizia di aver subito minacce di morte. Durante l’udienza dello scorso 9 marzo, il rinunciatario aveva sostenuto di essere incompatibile con la nomina appena ricevuta.

Come motivazione, aveva spiegato di essere stato in passato difensore d’ufficio del falso pentito Vincenzo Scarantino, sia nel processo ‘Borsellino quater’ che in appello. In aggiunta, aveva sottolineato di ricoprire la carica di vice procuratore onorario alla procura di Palermo. Le sue mozioni erano state tuttavia rigettate.

Già la nipote del padrino Lorenza Guttadauro, inizialmente suo avvocato nel processo sulle stragi di mafia, si era tirata indietro e aveva rinunciato a difenderlo. La penalista si era giustificata spiegando di non aver avuto abbastanza tempo per preparare la difesa di suo zio. Alla precedente udienza, tenutasi il 18 gennaio, la Guttadauro aveva chiesto ed ottenuto un rinvio per poter esaminare con maggior attenzione gli atti del processo. La Corte d’Appello di Caltanissetta si era vista così costretta a nominare un avvocato d’ufficio.

Nel frattempo, il processo d’appello ai danni di Messina Denaro è stato rinviato al 25 maggio, sempre nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta. Messina Denaro dovrà difendersi dall’accusa di essere uno dei mandanti delle stragi del ’92, in cui persero la vita Falcone, Borsellino e le loro scorte. In primo grado è già arrivata una condanna all’ergastolo. Oggi, giovedì 23 marzo, il capomafia ha rinunciato per la terza volta a presenziare in videocollegamento dal carcere de L’Aquila, dove Matteo Messina Denaro è detenuto.