Legge antipirateria. Alla Camera dei Deputati arriva il primo sì al testo antipirateria online. Si tratta, in modo più corretto, delle disposizioni per prevenire e reprimere la diffusione illecita di contenuti coperti dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica. Il testo non è ancora legge, è infatti stato approvato a Montecitorio con 252 voti a favore e nessun voto contrario, ma ora la palla passa al Senato per la seconda lettura e l’eventuale approvazione definitiva.
Legge anti-pirateria: di cosa si tratta?
Legge anti-pirateria: di cosa si tratta? Il provvedimento consiste in una serie di norme che conferiscono allo Stato il compito di riconoscere, tutelare e promuovere la proprietà intellettuale come strumento di stimolo dell’innovazione e della creatività. L’obiettivo è anche quello di tutelare gli investimenti, ma anche migliorare la percezione dei contenuti culturali, anche se sono prodotti e pensati in formato digitale. Se la legge venisse approvata in via definitiva, lo Stato dovrebbe quindi tutelare il diritto d’autore da ogni violazione o illecito, a prescindere dal mezzo attraverso il quale questo può essere fruito. La pirateria audiovisiva e da film vale infatti oltre 1,7 miliardi di euro nel nostro paese e colpisce soprattuto le serie televisive e lo sport, per un danno di oltre 700 milioni di euro in termini di Pil.
Il ruolo dell’Agicom nella nuova legge
L’Agicom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, avrà un ruolo preminente nel controllo e rispetto della legge. Spetterà infatti all’Autoritò il compito di coordinare la vigilanza. Dovrà per esempio ordinare a chi presta servizi di disabilitare l’accesso ai contenuti diffusi in maniera illecita, anche usando provvedimenti cautelari. Potrà disporre il blocco dei nomi di dominio, ma anche il blocco del traffico di rete verso gli indirizzi IP destinati ad attività illecite. Interverrà anche nel caso delle dirette: se ci sono delle dirette il provvedimento di blocco dovrà essere adottato e comunque notificato prima dell’inizio, e al più tardi nel corso della diretta. Le pene sono poi profondamente inasprite, perché n caso di illecito si prevedono il carcere fino a tre anni e multe fino a 15.000 €. Immediata la reazione della politica, esprime soddisfazione il Sottosegretario al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni: “Un messaggio inequivocabile sull’impegno in materia di repressione della diffusione illecita delle opere dell’ingegno. Il prossimo passo a cui stiamo lavorando come Governo riguarda la tutela del diritto d’autore e regole su Metaverso, Nft e Intelligenza Artificiale”.