Continuano le proteste in Francia contro la riforma delle pensioni voluta da Emmanuel Macron. Manifestazioni spontanee sono nate nella notte tra il 22 e il 23 marzo. Diverse persone sono scese in strada in varie città francesi e altri protestanti hanno occupato le università. La tensione è altissima in Francia, tanto da poter tagliare l’aria con un coltello. Il popolo francese non si arrende e continua a protestare contro Macron. A Parigi, riporta Le Figaro, sono in corso proteste in diversi arrondissement e alla Bastille e i sindacalisti della Cgt hanno occupato un teatro nel quartiere di Chatelet. A Nancy sono stati accesi dei roghi per strada, mentre a Tolosa gli studenti hanno occupato le tre università della città.
Riforma delle Pensioni in Francia, l’allarme dei servizi segreti
Le nuove proteste sono solo un antipasto di quello che la Francia dovrà aspettare giovedì 23 marzo, quando andrà in scena la nona giornata di proteste previste. Le manifestazioni fanno seguito al via libera alla riforma delle pensioni senza il voto del Parlamento e alla bocciatura, all’Assemblea Nazionale, delle mozioni di sfiducia al governo. Già in giornata (mercoledì 22 marzo) i servizi segreti francesi avevano esternato timori su possibili incidenti. Nulla di nuovo dunque. Anche se l’allarme riguardava le proteste del 23 marzo.
Secondo l’intelligence d’oltralpe, scrive Le Figaro, scenderanno in piazza fra le 600mila e le 800mila persone per la nona giornata di proteste contro la riforma delle pensioni in Francia. E secondo fonti del ministero dell’Interno citate dal quotidiano francese, “ci sarà una radicalizzazione della protesta e maggiore violenza in coda ai cortei”. “Da una settimana constatiamo che la situazione si fa più tesa e che gli estremisti si organizzano”, sottolineano le stesse fonti.
“Sono sicuro che sapremo unirci, che sapremo riunirci per il futuro del Paese. Ne sono convinto”, scrive intanto il presidente francese, Emmanuel Macron, su Twitter. “Ci sono momento difficili e occorre prendere le proprie responsabilità”.