Ogni anno la siccità colpisce l’Italia e il 2023 non fa eccezione. Come si alzano le temperature, i presidenti di Regione iniziano a tremare e chiudono i rubinetti. Quelli veri. Ma il Governo Meloni ha pronta la sua ricetta che verrà discussa durante il Consiglio dei ministri che si terrà martedì 28 marzo. I fondi ci sono, circa cinque miliardi, forse meno, ma la Lega insiste che venga trovato altro denaro per far fronte alla siccità. Quanto meno raddoppiare i 5 miliardi.
Quindi alla siccità Meloni and co rispondono con un decreto anti-siccità, ma nel mentre da più parti arrivano grida di allarme e richieste d’aiuto. In Trentino Alto Adige, il governatore della provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher firma una ordinanza per l’emergenza idrica che prevede – fra le altre cose – anche lo stop alla neve artificiale. Qui infatti da 18 mesi le precipitazioni sono al di sotto della media.
Coldiretti: “La situazione più drammatica che si registra nel bacino della pianura Padana”
Anche il comparto agroalimentare soffre, ovviamente. La Coldiretti dice che sono a rischio 300mila aziende del comparto nel nord Italia. “La situazione più drammatica che si registra nel bacino della pianura Padana dove nasce quasi 1/3 dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo”, spiega la Confederazione degli agricoltori. E il fiume Po ha toccato il fondo, nel senso che ha registrato livelli d’acqua mai così bassi. Infatti, il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, nel suo intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha spiegato che l’Italia sta conducendo “un intervento sul più grande fiume d’Italia. Con il progetto ‘Rinaturazione del fiume Po’ abbiamo investito 357 milioni di euro, con un focus su qualità delle acque e biodiversità”.
Volendo giocare con i numeri per capire qual è la situazione, basti pensare che l’acqua negli ultimi 30 anni è diminuite del 20 per cento. Secondo le stime del Bigbang, il modello idrologico dell’Ispra, “nell’ultimo trentennio climatologico 1991–2020, con un valore che ammonta a più di 440 mm, la disponibilità di acqua diminuisce del 20% rispetto al valore di riferimento storico di 550 mm, circa 166 km3 registrato tra il 1921–1950”. Le riduzioni sono da ricercarsi nei cambiamenti climatici che hanno diminuito le precipitazioni, ma anche dagli specchi d’acqua che evaporano e dalla traspirazione delle vegetazione. Il tutto causato dall’aumento delle temperature.
Oltre al decreto, il Governo potrebbe incaricare qualcuno a che diventi il nostro ‘acquaman’. Un uomo che possa far fronte alla siccità, probabilmente con esperienza in tal senso. Matteo Salvini si è già messo a disposizione e, infatti, ha detto testuale a Cinque Minuti: “Io per carità non mi risparmio. Mi conoscete, se mi metto in testa una cosa e penso che serva al Paese, la faccio. L’unica cosa che non posso fare è far piovere”. Basta che però abbia “normative più snelle” e che possa “contare su personale numericamente plausibile”.
Siccità Italia 2023, i timori dei presidenti di Regione
Intanto tutti i presidenti del nord esternano i propri timori sulla siccità, ma sarà un problema che – se continua così e il meteo non ci aiuta – colpirà tutti. Basta pensare che ogni anno nel Lazio si prosciugano i laghi e si fanno ordinanze per limitare l’uso dell’acqua. “Il governo sta predisponendo una strategia per innescare un cambio di passo nel contrasto alla siccità“, ha cercato di rincuorare il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, mentre Angelo Bonelli, dei Verdi e Sinistra, ha attaccato l’esecutivo mostrando dei sassi raccolti “sul fondale del fiume Adige. Normalmente sarebbero stato due metri sott’acqua, io li ho presi a piedi”, ha denunciato. “Non sono Mosè, non ho prosciugato l’Adige in cinque mesi. Quanto sta accadendo è figlio di quanto non fatto o fatto di sbagliato”, la replica del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sicuramente. Però a essere maligni, sembra che la siccità del 2023 in Italia ancora non sia una priorità. Ma senz’acqua, che si fanno a fare i ponti?