Siccità emergenza idrica Alto Adige. Emergenza idrica arrivano le prime restrizioni. La prima regione colpita dalle restrizioni è l’Alto Adige che ha detto stop alla neve artificiale sulle piste da sci. Di fronte all’emergenza idrica alcune regioni e province, in attesa dell’arrivo del commissario del governo, si muovono in ordine sparso per razionalizzare l’uso dell’acqua. In Alto Adige le precipitazioni sono sotto il livello abituale da 18 mesi. Il livello del fiume Adige è decisamente sotto la media stagionale ma non è la prima volta, anche lo scorso anno cominciava a mostrare limiti preoccupanti. Così, per correre ai ripari, il governatore della regione, Arno Kompatscher ha firmato un’ordinanza per contenere il consumo di acqua. La misura prevede anche uno stop alla produzione di neve artificiale per innevare le piste da sci. Che a dire la verità, sono ancora in buone condizioni e anche in alta quota nonostante le temperature elevate, come quelle che si stanno registrando negli ultimi giorni. Anche per questo motivo però non è tecnicamente possibile produrre neve artificiale, le condizioni climatiche non lo permettono, oltre al fatto che l’Alto Adige deve cominciare a mettere dei paletti per cercare di risparmiare acqua in vista dell’arrivo della stagione calda. Dopo Pasqua, comunque, i comprensori sciistici chiuderanno i battenti, pertanto, il divieto di innevamento non andrà a incidere sull’economia turistica.
Siccità, per l’emergenza idrica arrivano le prime restrizioni in Alto Adige
In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, l’assessore all’ambiente della Provincia di Bolzano, Giuliano Vettorato, ha effettuato un sopralluogo alla confluenza tra il Talvera e l’Isarco a Bolzano, insieme al direttore dell’Agenzia per l’ambiente e la tutela del clima, Flavio Ruffini. “Siamo di fronte a un’emergenza siccità preoccupante – ha sottolineato – Da oltre 18 mesi in Alto Adige e in tutto il Nord Italia le precipitazioni sono ben al di sotto delle medie pluriennali. Da questo deriva una carenza idrica, con gravi effetti soprattutto sulle acque superficiali. Bisogna ridurre le perdite – ha aggiunto – adottare processi e sistemi meno esigenti e promuovere comportamenti virtuosi nelle famiglie e nelle scuole. Vanno gestiti con coscienza i bacini idrologici e tutti dobbiamo fare un utilizzo ragionevole dell’acqua”. Il problema, se la situazione non dovesse migliorare, si porrà in estate anche per le coltivazioni. Ma già adesso si chiedono dei sacrifici ai coltivatori che spesso usano le risorse idriche per contrastare le gelate. L’assessore ha chiesti di limitare anche questa operazione. Infatti, sempre secondo l’assessore, “il settore che più incide in questo senso è l’agricoltura, che purtroppo è anche molto sensibile alla scarsità di acqua. È necessario cominciare da questo campo per efficientare i sistemi idrici, portando avanti l’irrigazione a goccia – ha rimarcato Ruffini – Spero che si arrivi quanto prima al punto in cui l’intero Alto Adige irrighi i suoi frutteti solamente a goccia. Sarebbe già un risparmio enorme”. Sempre per cercare di arginare il consumo di acqua, i coltivatori di frutta dovranno usare l’irrigazione antigelo solo in caso di assoluta necessità, ovvero se le temperature dovessero calare così tanto da mettere in serio pericolo il raccolto. Già l’anno scorso il presidente della Giunta, Kompatscher, a causa della scarsità di acqua, e dei lavori di manutenzione alla centrale di Glorenza, che non poteva mettere a disposizione l’acqua per l’irrigazione antigelo, aveva firmato un’ordinanza simile a questa d’emergenza.