L’Italia di Roberto Mancini mette nel mirino la sfida con l’Inghilterra, in programma giovedì 23 marzo alle 20:45 allo stadio Diego Armando Maradona e valida per le qualificazioni a Euro 2024. Dopo la prima conferenza stampa di presentazione (QUI per rileggerla), il CT è stato costretto a fare i conti con diverse defezioni, tra cui quelle di Dimarco, Provedel e Bonucci, che nella giornata di mercoledì si è allenato per la terza volta consecutiva in palestra. Di questo e molto altro ne ha parlato proprio Mancini nella conferenza della vigilia di Italia-Inghilterra, spiegando anche che tipo di sfida si aspetta: “Ormai è diventata una classica, è una delle migliori squadre al mondo – riporta TuttoMercatoWeb. Ha una lista di giocatori straordinari. Anche domani sarà una gara molto difficile, noi cercheremo di fare la nostra partita. Non sarà semplice per entrambe”.

Italia-Inghilterra, Mancini: “Retegui ricorda il primo Batistuta”

Interrogato sul sistema di gioco che adotterà contro l’Inghilterra – anche in vista dei tanti cambi tra i convocati e dei nuovi giovani in rampa di lancio -, Mancini ha risposto così sull’eventuale utilizzo del 4-3-3: “Abbiamo giocato con un modulo diverso nelle gare di Nations League, si potrebbe anche cambiare. Ma nel 4-3-3 ci sentiamo a nostro agio, soprattutto per giocare una partita molto propositiva. Ma questo non vuol dire nulla”.

Mancini è poi passato a parlare dei singoli, in particolare di Retegui, attaccante italo-argentino convocato per la prima volta dall’ex allenatore del Manchester City. Si parla molto in questi giorni del centravanti del Tigre, ma il CT azzurro vuole che le aspettative non siano alle stelle: “Arrivare così dall’Argentina all’Italia, e non in una squadra di club, non è così semplice. Un po’ di tempo ci vuole, ma il ragazzo è educato e sveglio. E’ un bravo centravanti, giovane, abbiamo una grande fiducia e dobbiamo dargli un po’ di tempo“. Ma che tipo di attaccante è davvero Retegui? Mancini ha risposto così: “E’ un centravanti classico, vedo che molti lo paragonano a Denis. Io mi ricordo quando Batistuta arrivò in Italia, lo ricorda… Chiaramente è un ragazzo giovane e ha bisogno di tempo e di crescere. Ma credo non ci metterà molto ad ambientarsi”.

Qualche parola poi sull’importanza di giocare al Maradona, stadio in cui il calore dei tifosi ha un’influenza particolare: La Nazionale quando è venuta a Napoli è sempre stata aiutata dal pubblico, ci darà il solito aiuto. E sempre sui supporters, Mancini ha parlato del pericolo di eventuali scontri tra italiani e inglesi: “Io non sono della polizia… Generalmente sono sempre stati gli ospiti a creare problemi. Ma la partita di calcio è sempre un momento di gioia per tutti: se i tifosi ospiti si comporteranno bene, io non credo ci saranno problemi”.

La prima senza Vialli

Mancini ha parlato di quella che sarà la prima partita senza il suo compagno di sempre e vice-allenatore ai tempi dell’Europeo, scomparso poche settimane fa: “E’ una grande emozione perché è la prima volta senza Vialli. Noi l’abbiamo avuto nel gruppo ed è stata una grande fortuna: è un grande dispiacere. Le persone come lui saranno sempre vicine, sono persone immortali“.

Ma quali sono stati i cambiamenti di Mancini nell’approccio alla Nazionale? Siamo passati da una grande emozione come l’Europeo a una grande delusione come la mancata qualificazione al Mondiale. E’ stata una grande delusione, non lo meritavamo, ma in tutto questo ci siamo qualificati due volte alle final four di Nations League. Ora ripartiamo, abbiamo dimenticato la delusione. Abbiamo giocatori giovani che oggi non sono qui con noi ma che ci sarebbero stati e che ci saranno da qui a novembre prossimo: ripartiamo domani, vogliamo qualificarci, vincere la Nations League e poi giocarci l’Europeo al meglio da campioni in carica”.

Chiusura finale su quelle che sono le qualità del Napoli di adesso e cosa ruberebbe Mancini alla squadra di Spalletti: “Il Napoli ha sempre fatto cose ottime, s’è sempre qualificato in Europa e ha sempre lottato per il vertice. Quest’anno è il momento più bello, la squadra gioca davvero bene, è una squadra che potrebbe fare qualsiasi cosa. Non diciamo nulla, siamo un po’ scaramantici: le squadre italiane in Europa possono fare bene, ma con qualche italiano in più sarebbe meglio”.