Non è bastato il recente scandalo Qatargate per far approvare la mozione del M5s volta a impegnare il governo contro la corruzione. Il Partito Democratico si è astenuto e Giuseppe Conte non ha di certo preso bene questa mossa.
Stupisce che, fatta eccezione per il gruppo Avs, tutti gli altri partiti abbiano scelto di votare contro o di astenersi.
Ha dichiarato il leader pentastellato.
Mozione M5s contro corruzione, sì da Alleanza Verdi e Sinistra
Il Pd non ha votato ma ha portato una sua mozione sul Qatargate per votarsela (alla fine non è passata). La mozione del Movimento 5 stelle invece è stata in parte approvata grazie al voto favorevole di Alleanza Verdi e Sinistra. Non è passato il punto 3 della mozione che voleva impegnare il governo a vietare a rappresentanti delle istituzioni governative, parlamentari e territoriali di accettare contributi, prestazioni e controprestazioni o altre forme di sostegno erogati direttamente e/o indirettamente da governi, enti pubblici di Stati esteri o persone giuridiche con sede in uno Stato estero, non assoggettate a obblighi fiscali in Italia.
Conte: “In politica non contano le parole, ma i fatti”
Il leader M5s ha commentato così su Facebook l’esito delle votazioni:
Dopo i gravissimi casi di corruzione collegati al Qatargate oggi in una nostra mozione alla Camera abbiamo proposto un impegno semplice e sacrosanto: chi è parlamentare italiano o membro del Governo non deve essere retribuito o prendere soldi da uno Stato straniero. Stupisce che, fatta eccezione per il gruppo Avs, tutti gli altri partiti abbiano scelto di votare contro o di astenersi. Compreso chi si era detto pronto a votarla anche subito e chi si professa patriota. In politica non contano le parole e le dichiarazioni di intenti, ma le scelte e i fatti.
Passa la mozione del Centrodestra per contrastare la corruzione
Il via libera della Camera è arrivato alla mozione unitaria del centrodestra concernente iniziative di competenza in relazione alla vicenda nota come “Qatargate”. Il testo impegna l’esecutivo “nelle competenti sedi europee a sostenere ogni iniziativa utile al contrasto della corruzione e una necessaria regolamentazione delle attività di lobby“, “ad agire, nelle sedi opportune e se del caso secondo le procedure previste dalla giurisdizione belga, al fine di costituirsi come parte civile nel procedimento penale in essere, per la salvaguardia e tutela dell’immagine dell’Italia nel contesto internazionale” e “ad aggiornare il Parlamento in merito agli sviluppi della vicenda di cui in premessa”.