In un’intervista rilasciata al network tedesco Suddeutsche Zeitung, Robin Gosens ha affrontato i diversi temi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi vissuti con la maglia dell’Inter. Un vero e proprio excursus di emozioni, quelle vissute dal difensore tedesco, arrivato in pompa magna dall’Atalanta lo scorso gennaio e divenuto – nel corso del tempo – quasi oggetto misterioso della squadra allenata da Simone Inzaghi. I diversi infortuni e la condizione fisica non eccellente lo hanno portato a perdere, in questa stagione, il ruolo di titolare inamovibile dell’undici titolare dei nerazzurri: “Non sono stato quello che l’Inter sperava di comprare – ha dichiarato Gosens –. Ero insoddisfatto di me stesso perché sono andato all’Inter con l’aspirazione di diventare un giocatore titolare. Se prendi un terzino sinistro per quasi 30 milioni di euro, sono tanti soldi. Pentito della scelta fatta? Assolutamente no. Gioco per uno dei più grandi club del mondo. Attualmente siamo tra i primi otto in Europa”. Gli ultimi ostacoli hanno pesato sul rendimento di Robin Gosens. La mancata convocazione ai Mondiali in Qatar rappresenta l’apice di una serie di eventi che hanno condizionato gli ultimi mesi del terzino tedesco: “In questo momento sono nel ruolo di inseguitore, ma devo riprendermi il mio posto. Non aver partecipato ai Mondiali in Qatar è stata una delusione enorme, il punto più basso della mia carriera. Quindi voglio essere assolutamente agli Europei”.
L’intervista di Gosens: “La mia carriera era una favola”
Durante l’intervista a Suddeutsche Zeitung, Robin Gosens sposta in seguito il suo focus sul mutamento topico della propria carriera: il passaggio dall’Atalanta all’Inter. Un déjà vu che ha così commentato: “La mia carriera prima era come una favola, è andata avanti all’infinito, sono stato elogiato. All’improvviso sono diventato il terzino sinistro più pericoloso d’Europa all’Atalanta e titolare all’Europeo. Poi è arrivato l’infortunio e le ricadute dopo la prima riabilitazione. E all’improvviso tutto sembrava solo un breve viaggio in cima al mondo. All’improvviso non sei nessuno. Tutti pensavano: ‘Gosens? Non esiste più’. Vivere tutto questo in un anno, è stato davvero brutto. Ora devo riconquistare il mio posto, sono nel ruolo di inseguitore”. Futuro, passato e…presente: oggi Gosens è costretto ai box dopo l’ultimo infortunio rimediato in occasione della gara di campionato con lo Spezia. Gli esami strumentali, cui si è sottoposto presso Istituto Humanitas di Rozzano nella scorsa settimana, hanno evidenziato un leggero risentimento al gemello mediale della gamba sinistra. Ma la discontinuità fisica di oggi è dovuta anche agli errori commessi in passato: “Ho totalmente sottovalutato il problema del mio status psico-motorio negli ultimi mesi. Sono un giocatore che vive del fisico. E non sono riuscito a recuperare il mio deficit di forma fisica per molto tempo. Ciò significava che non ero chi volevo essere in campo. Arrivavo in ogni momento con un secondo di ritardo. Ero davanti in area di rigore quando la palla era già sparita. Nel duello difensivo, o facevo fallo o non prendevo proprio l’avversario. Ho dovuto cambiare qualcosa. Spero di poter ben presto tornare il Gosens di un tempo”.