10 Apr, 2023 - 15:21

Discriminazioni disabili, l'analisi della psicoterapeuta Marilena M...

Discriminazioni disabili, l'analisi della psicoterapeuta Marilena M...

Discriminazioni disabili: l'ultimo caso in ordine cronologico raccontato dai mass media riguarda Nina, studentessa 19enne di Bologna a cui è stata sottratta la libertà di sostenere l'esame di maturità. E' stata la scuola a sostituirsi alla decisione e imporre l'obbligo. Ne abbiamo parlato a Società Anno Zero con Marilena Menti, psicoterapeuta, intervenuta su Radio Cusano Campus. "Sono persone svantaggiate in tutti gli ambiti della loro vita. La società non include e alimenta un meccanismo invisibile e insidioso che si chiama abilismo, una forma di discriminazione persistente - ha spiegato la dottoressa Menti - che alimenta varie tipologie di stigma sociale: quello strutturale, socioculturale, pubblico e, il peggiore, l'internalizzato. Nel caso che commentiamo è probabile che i docenti abbiano sbagliato su tante cose, il fatto stesso di proporre una simile notizia all'esterno è un errore. L'altro errore è aggiungere un problema al problema, Nina ha una disabilità, è già svantaggiata in partenza e alla malattia se n'è aggiunta una seconda, incurabile, che è lo stigma. Come si fa a non pensare ai ragazzi con sindrome di down che sono riusciti a laurearsi con 110 e lode?"

Discriminazioni disabili a scuola, chi può agire sulla decisione sbagliata di un gruppo di docenti, o di un dirigente?

Discriminazioni disabili: quali sono le cause? "L'ignoranza, il pregiudizio portano le persone a discriminare. E' diffusa la tendenza per cui si parla senza sapere, non solo, la stragrande maggioranza dei casi difficili e con importanti svantaggiati finisce per subire dagli altri evitamenti - ha aggiunto Marilena Menti - parliamo di parità di diritti, ma in pratica cosa stiamo facendo? Parliamo di comportamenti diversi, ma in pratica cosa stiamo facendo? Il filoso Charles Taylor ci ha detto che la nostra identità è plasmata dal riconoscimento, dal mancato riconoscimento o dal misconoscimento degli altri. Un individuo o un gruppo possono subire un danno reale dall'immagine che lo limita, sminuisce o umilia. E' una forma di oppressione che imprigiona, porta a vivere in un modo falso, distorto, impoverito. Stiamo restituendo ai ragazzi una immagine di sé distorta, la conseguenza è che questi ragazzi non vogliono entrare in società a causa dello stigma internalizzato, malattia incurabile. I ragazzi down con un quoziente intellettivo alto, si laureano, affrontano la prima malattia e poi sono costretti a dover fare i conti con la seconda malattia, incurabile, lo stigma come affrontarlo? Ormai la studentessa in questione, Nina, è diventata oggetto di beneficienza e solidarietà, ma stiamo parlando di ragazzi meritevoli, non bisognosi. Parliamo di persone con i nostri stessi diritti, persone che continuiamo a deumanizzare". Anche la scuola sbaglia, chi può agire sulla decisione sbagliata di un gruppo di docenti o di un dirigente?

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Annalisa Colavito
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