Andrea Tobia Zevi, assessore alle politiche abitative di Roma Capitale, è da ieri sera sotto attacco. Il motivo sono le chat pubblicate dalla trasmissione Fuori dal Coro dalle quali, se confermate, si evincerebbe uno scambio di comunicazioni poco cristallino tra l’assessore e il leader delle occupazioni abusive Luca Fagiano. Secondo la ricostruzione di Rete4, l’assessore Zevi avrebbe inviato in anteprima a Fagiano il documento di approvazione del Piano strategico per il diritto all’abitare 2023-2026. Mentre l’assessore Zevi ha già smentito pubblicamente le accuse e ha annunciato l’intenzione di querelare Mario Giordano e la sua trasmissione, le opposizioni alla giunta Gualtieri insorgono.
L’assessore Andrea Tobia Zevi sotto attacco. Fabrizio Santori (Lega): “Denunciamo questa strana vicinanza ai movimenti per la casa da mesi”
Il servizio andato in onda ieri sera nella trasmissione Fuori dal coro ha immediatamente determinato la reazione delle opposizioni.
I consiglieri comunali Giovanni Quarzo, Fabrizio Santori e Marco di Stefano – presidenti dei gruppi consiliari di Fdi, Lega e Udc – hanno richiesto la convocazione di un consiglio straordinario per ottenere spiegazioni rispetto quanto emerso nella trasmissione di Rete4: “Sicuramente c’è a Roma un problema di contiguità tra Gualtieri, Zevi e movimenti per la casa che vengono sistematicamente tutelati a danno di chi aspetta da anni alloggi senza far parte dei circuiti organizzati dai movimenti. Provvederemo a depositare in tempi brevi la richiesta in Assemblea capitolina”.
Fabrizio Santori, capogruppo Lega al consiglio capitolino, ha commentato la notizia con la redazione di TAG24.
Consigliere Santori, cosa pensa di quanto emerso ieri nella trasmissione Fuori dal coro?
Sono mesi che denunciamo in aula e nelle commissioni competenti il legame esistente tra i movimenti per le occupazioni delle case, l’assessore Andrea Tobia Zevi e il presidente della commissione Politiche abitative Yuri Trombetti. È evidente che questi movimenti esercitino delle pressioni, e la prova è arrivata ieri con la chat mostrata nel programma Fuori dal coro. Quanto andato in onda dimostra come le istituzioni capitoline abbiano interlocuzioni con queste associazioni che alla fine riescono a ottenere le risposte che vogliono, soprattutto in termini di abitazioni popolari. A dimostrazione di questa dinamica ci sono gli atti promulgati dal Comune di Roma in questi quasi due anni.
A quali atti fa riferimento?
Innanzitutto il comune di Roma ha cambiato la delibera che stabilisce la percentuale di case popolari da assegnare a chi è stato protagonista di un’occupazione. Si tratta di un cambio avvenuto dapprima in Regione, poi accolto da una delibera comunale, che di fatto ha aumentato la possibilità di assegnare case dell’edilizia pubblica a chi ha occupato abusivamente un immobile. Per capirci meglio: chi ha bisogno di una casa popolare presenta una domanda, viene inserito in graduatoria e alla fine rimane decenni in attesa di una risposta. La giunta Gualtieri ha invece inserito un procedimento per il quale, oltre alla graduatoria, si aumenta la riserva per l’assegnazione di case popolari a chi non è in lista di attesa. Si tratta quindi a tutti gli effetti di un percorso esterno alla graduatoria previsto per chi occupa, subisce uno sgombero e pur non essendo in lista di attesa diventa automaticamente titolare del diritto di entrare nelle case popolari. A me sembra un percorso evidentemente privilegiato, al di fuori della legalità, anche perché la legge regionale vieta l’iscrizione alle graduatorie a chi si ha occupato un immobile.
Cosa emerge, secondo lei, dalle chat pubblicate ieri?
Le chat dimostrano che c’è una volontà di indirizzo vero e proprio da parte dei movimenti della casa che riescono a imprimere delle svolte nelle azioni politiche della Giunta. Si tratta di un qualcosa di molto grave, anche perché sarebbe giusto ascoltare tutti gli attori in campo. Invece così chi presenta domanda regolarmente, vivendo nella legalità, non viene ascoltato perché escluso da queste chat chiuse dove a quanto pare le persone che rappresentano le occupazioni dettano la linea politica agli assessori.
Quali azioni prevede con il suo gruppo in Consiglio comunale?
Insieme ai colleghi del centrodestra Giovanni Quarzo e Marco di Stefano abbiamo chiesto un consiglio straordinario immediato proprio sul tema della politiche abitative. In questa occasione vogliamo che l’assessore Andrea Tobia Zevi riferisca insieme al sindaco Gualtieri, anch’esso chiamato a rispondere in prima persona su questi fatti. Certo è che il sindaco Gualtieri ha svolto parte della sua campagna elettorale proprio all’interno dello Spin Time, un altro immobile occupato a Roma. Quindi a mio parere la posizione del sindaco è evidente, anche perché le decisioni assunte parlano chiaro: si pensi alla direttiva num. 1 del 2022 con la quale di fatto Gualtieri concede la possibilità di residenza agli abusivi. Siamo di fronte a fatti concreti che dimostrano come l’amministrazione voglia tutelare chi occupa gli immobili. Ecco perché non sono affatto stupito da quanto emerso stamane.
Credo sia importante ora non solo cercare di fare chiarezza con la nostra azione politica, ma anche con l’intervento della magistratura per verificare se ci sono o meno delle pressioni politiche che vanno oltre il limite consentito. Va fatta piena luce sulla faccenda.
buongiornooo!!! ben svegliati !sono 50 anni che si riservano una percentuale di case per emergenza abitativa(cosi le occupazioni e non solo ,vengono descritte) ,e il numero dellle case messe a disposizione varia secondo legge regionale.