Il presidente francese Emmanuel Macron è intervenuto in una diretta tv a reti unificate per cercare di calmare il clima di protesta scatenato dall’approvazione con ghigliottina della contestata riforma sulle pensioni. Solo qualche giorno fa, inoltre, il capo dell’Eliseo era riuscito a sfuggire a due mozioni di sfiducia.
Il 45enne leader transalpino ha precedentemente ribadito che l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni era necessario per evitare un crac dell’intero sistema previdenziale nell’immediato futuro. Il disegno di legge deve ancora essere esaminato dal Consiglio costituzionale prima di poter entrare ufficialmente in vigore.
Dalla delibera che ha sancito il passaggio della riforma, l’intera Francia ha vissuto giornate di proteste e scioperi, anche più vigorose di quelle precedenti, con Parigi epicentro della rabbia e della frustrazione popolare. Anche a Marsiglia, città tradizionalmente bollente per la forte multiculturalità e il sentimento nazionalista, i portuali hanno bloccato l’accesso al porto commerciale della città, il più grande della Francia. Tantissimi i servizi interrotti, dai trasporti ai rifiuti fino al petrolio.
Discorso Macron sulla riforma delle pensioni: “Entrerà in vigore a fine anno”
Emmanuel Macron, con grande puntualità, ha preso parola nello studio di TF1, il principale canale tv di Francia, per intavolare davanti ai conduttori il suo discorso sulla riforma delle pensioni.
Il primo passo introduttivo ha sgomberato il campo da qualsiasi ripensamento: “Il testo del decreto legge continuerà il suo percorso democratico“, ha dichiarato il presidente francese, il quale ha comunicato inoltre le tempistiche attese. C’è da aspettare l’ultimo verdetto, quello del Consiglio costituzionale, come vuole la Costituzione francese, prima che la legge sia effettivamente promulgata, ma l’obiettivo della sua entrata in vigore è fissato entro fine anno.
Macron ha poi precisato che la decisione di intervenire su un tema così delicato (la Francia aveva una delle soglie pensionabili più basse al mondo) “è stata sofferta e non mi ha certo fatto piacere“, sottolineando che “se ci fossero state soluzioni alternative le avrei certamente prese in considerazione“.
Sulla reazione del popolo il capo dell’Eliseo è categorico: “Non si possono accettare violenze da parte dei faziosi“.
Rispetto a quanto accaduto in Parlamento, specialmente alla Camera, Macron si è detto rammaricato che le opposizioni politiche “abbiano mirato a mandare il Paese in deficit, continuando a ignorare la realtà dei fatti“, non comprendendo dunque il carattere urgente e necessario della riforma. Duro anche il contrattacco nei confronti dei sindacati, che continuano a mobilitare scioperi nazionali, “mentre avrebbero potuto fornirci un’alternativa, un compromesso”.
Allo studio tassa su extraprofitti
Alla domanda precisa se il modus operandi tenuto a proposito segnerà un calo definitivo del suo consenso, il leader francese si dice “pronto ad affrontare l’impopolarità“ perché “tra i sondaggi a breve termine e l’interesse generale del Paese io scelgo sempre quest’ultimo”
Tra le altre misure, Macron ha colto l’opportunità mediatica per annunciare i prossimi step economici, tra cui una tassa sugli extraprofitti per i grandi gruppi, accusati di non fare abbastanza per i loro dipendenti. Il Primo Ministro Elisabeth Borne “ha la mia fiducia per guidare questa squadra di governo”, ha dichiarato il Presidente della Repubblica dopo il voto.