Attacco hacker di oggi, cosa sappiamo dei pirati informatici russi che hanno rivendicato il blitz.
Si tratta del gruppo Noname057(16), un nome contorto che ha preso di mira nell’ultimo mese alcuni siti istituzionali italiani, senza però causare danni permanenti. Nello specifico, l’ultimo raid digitale ha interessato il ministero dei Trasporti, Palazzo Chigi, il ministero della Difesa, il ministero degli Esteri, la Camera dei Deputati l’Autorità regolatrice dei trasporti, l’Atac, l’Atm e l’aeroporto di Bologna.
La Polizia postale sta intervenendo in supporto, tuttavia non si registrano conseguenze significative. Gli attacchi sono infatti del tipo “DDos”, acronimo di Distributed denial of service: in breve, l’obiettivo è simulare un carico di traffico elevato per rendere indisponibile l’accesso al sito, bloccato dalle troppe richieste. Per citare l’esempio dell’Atac o dell’aeroporto di Bologna, sono stati segnalati alcuni disagi nelle procedure di acquisto dei biglietti online.
Attacco hacker oggi, terzo blitz in un mese dei pirati russi NoName
La ragione dietro a tale azione di disturbo è nota: il gruppo Noname contesta all’Italia l’addestramento di militari ucraini per l’utilizzo del sistema antimissile Samp-T.
Nell’attacco hacker di oggi, gli attivisti russi hanno nuovamente schernito il Governo italiano con un messaggio sul loro gruppo Telegram:
Soldati ucraini sono stati addestrati su Samp-T in Italia. La prima ministra italiana Giorgia Meloni ha detto che non sono ancora mature le condizioni per l’avvio del processo negoziale per un accordo in Ucraina. Ma i nostri missili DDoS per i siti russofobi italiani sono maturi
Il riferimento è all’informativa della premier pronunciata lo scorso 20 febbraio, a seguito della quale ci fu il primo attacco da parte di Noname. Il secondo avvenne il 6 marzo con una procedura analoga, quando il collettivo affermò di aver bloccato il portale del Consiglio Superiore di Magistratura.
L’obiettivo della rete è quello di farsi pubblicità ed espandere la community, che oggi conta circa 28mila utenti: per esempio, il gruppo rivendica le dimissioni di Roberto Baldoni, ex direttore dell’Agenzia per la cyber sicurezza nazionale (in realtà uscito di scena per incomprensioni politiche), e promette sorte analoga per il nuovo capo, Bruno Frattasi. Irridenti anche le provocazioni nei confronti di Francesco Lo Voi, procuratore capo di Roma, “che da diverse settimane indaga senza successo sul nostro viaggio italiano”.