Google ha lanciato la sua intelligenza artificiale, chiamata Bard, ma come funziona? L’idea è molto simile a quella di ChatGpt, con il sistema operativo che sarà in grado di rispondere alle domande degli utenti, su una serie quasi infinita di argomenti. Anche in questo caso, uno degli aspetti fondamentali è che le risposte sembreranno pensate da una mente umana, anzichè da un computer. Un altro aspetto che accumuna Bard e ChatGpt è la tendenza, in alcuni frangenti, a inventarsi fatti e comportarsi in modo strano. Ovviamente, però, il sistema dovrà essere perfezionato, con la stessa Google che ha pubblicato un errore fatto dalla sua intelligenza artificiale, che ha sbagliato il nome di una pianta, che era stata suggerita per la coltivazione in casa.
Google Bard, come funziona?
Il bot in questione avrà una pagina dedicata. Questo significa che per accedervi non bisognerà cercare solamente Google su internet, offrendo tre risposte per ogni domanda che gli utenti porranno. Le risposte verranno elaborate nel giro di qualche secondo, motivo per quale, soprattutto in questa prima fase, è possibile che vengano commessi degli errori. Sotto ogni risposta di Bard, Google consiglierà anche una query relativa a una ricerca web convenzionale. Per aiutarlo a migliorare, inoltre, gli utenti potranno giudicare la risposta ricevuta, votando positivamente con un pollice in su o negativamente con un pollice in giù. Oltre a questo, però, si potrà fornire anche un feedback, attraverso un commento.
Nonostante questo, i primi utenti che hanno potuto utilizzare Bard ne sono rimasti piacevolmente soddisfatti, trovandolo molto utile per la composizione di testi. C’è da dire, però, che sia il bot di Google che anche la stessa ChatGpt siano ancora in una fase di iniziale sviluppo, rendendosi, quindi, imprevedibili. Questo aspetto rappresenta un dilemma per le aziende che sperano di ottenere un vantaggio sfruttando la tecnologia.
Questi sistemi, infatti, avranno ancora bisogno di tempo per svilupparsi al meglio e dare risposte che non siano fuorvianti o considerate inappropriate.