Allarme inquinamento Milano: torna ad aumentare lo smog nel capoluogo lombardo che nella giornata successiva all’equinozio di Primavera, il 21 marzo 2023, ha registrato livelli da record tanto da ricevere il primato di città più inquinata del mondo prima di Tehran e Pechino. I livelli di inquinamento hanno superato di gran lunga la soglia di accettabilità tanto da aver riscontrato una media di Pm10 calcolata all’ombra della Madonnina che ha raggiunto quota 47.75 µg/m³.
La città più inquinata del mondo
Allarme inquinamento derivato da polveri sottili e smog: questo il quadro delineato già da qualche tempo che non rassicura e non lascia ben sperare la popolazione milanese costretta a sopportare l’aria che si fa via via sempre più pesante. Tuttavia lapresenza di polveri sottili, non è uniforme e varia in base alle zone della città: secondo i dati riportati da vari monitoraggi, si sono toccate punte di 48 in viale Marche, 49 in Città Studi, 51 µg/m³ in via Senato, 41 al Verziere. La situazione smog all’esterno della città non è sicuramente migliore: a Limito di Pioltello sono stati registrati 52 µg/m³, 46 a Cassano d’Adda, mentre a Turbigo le centraline hanno rilevato 43 microgrammi per metro cubo, 52 a Magenta.
Piano anti smog non ancora scattato
La situazione smog a Milano sembra ad oggi esser presa fin troppo alla leggera anche da parte delle Istituzioni tanto che, per il momento non è attiva nessuna misura antismog prevista dal Protocollo aria di Regione Lombardia che dovrebbe far scattare il primo stop dopo cinque giorni con concentrazioni di polveri sottili oltre la soglia. Questo perché, nonostante l’aria sia irrespirabile e prega di smog e polveri sottili, nell’attuale mese di marzo non si sono ancora registrate giornate con valore di smog oltre la soglia, ma va tenuto conto che nel corso di quest’anno sono state ben 12: nonostante ciò le norme europee tollerano lo sforamento del “muro” dei 50 microgrammi di Pm10 solo per 35 giorni all’anno.