Superbonus detrazione fiscale, senza la cessione dei crediti d’imposta e lo sconto in fattura saliranno da 4 a 10 anni le quote di ripartizione delle agevolazioni sugli interventi. Tuttavia, per rientrare delle spese effettuate, sarà necessario anche guadagnare e produrre redditi che assicurino una sufficiente capienza fiscale. Il calcolo della convenienza della detrazione fiscale va fatto anche a seconda della tipologia di intervento edilizio, che ha un costo medio differente a seconda che si tratti di condomini o di villette e unità abitative unifamiliari. C’è, dunque, anche l’allungamento degli anni di detrazione fiscale per i lavori fatti con il superbonus tra le novità inserite nella conversione in legge del decreto numero 11 del 2023 che ha bloccato la cessione dei crediti d’imposta per i lavori iniziati dopo il 16 febbraio scorso. La misura è attualmente all’esame della Commissione Finanze della Camera ed è attesa per la prossima settimana al voto finale. La pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del nuovo provvedimento di legge è in arrivo per la metà di aprile. Con la modifica si permetterebbe anche al superbonus, tra i bonus edilizi che prevedono il minor numero di anni di detrazione fiscale, di allungare il beneficio in modo che i contribuenti non perdano le quote annuali per mancanza di capienza fiscale.

Superbonus detrazione fiscale, senza cessione crediti e sconto sale da 4 a 10 anni: ecco le ultime notizie

Si va nella direzione di allungare da 4 a 10 anni la durata della detrazione fiscale sui lavori fatti con il superbonus. La misura è contenuta in un emendamento presentato nella giornata di ieri, 21 marzo, alla conversione in legge del decreto numero 11 del 17 febbraio scorso, atteso al voto finale nella prossima settimana alla Camera dei deputati. Eliminata la possibilità di ricorrere alla cessione dei crediti d’imposta o allo sconto in fattura per i lavori iniziati dopo il 16 febbraio 2023, l’esigenza di spalmare su più anni il beneficio fiscale del superbonus con la detrazione fiscale – rimasta quale unica opzione possibile – si rende necessaria per ampliare la capienza fiscale dei contribuenti. Infatti, guardando i dati a cura dell’Enea provenienti dai lavori effettuati, si riscontra che il valore economico del superbonus è di gran lunga superiore, in media, a quanto i contribuenti riescano a “scaricare” e a recuperare, in termini di spese effettuate, con la detrazione fiscale. A essere particolarmente penalizzati sono i contribuenti con i redditi più bassi, ma anche quelli con guadagni medi. Con i lavori al 110% di beneficio fiscale, l’Enea ha calcolato che la spesa media per gli interventi effettuati con il superbonus sulle unità unifamiliari è stata di quasi 114.000 euro e quella sulle unità indipendenti di 97.000 euro. Sui condomini, invece, la spesa media per unità abitativa è stata all’incirca di 50.000 euro.

Quanto bisogna guadagnare per beneficiare dei bonus edilizi

A queste cifre, per arrivare a beneficiare del superbonus in quattro anni, è necessario effettuare detrazioni fiscali che vanno da un minimo di 10.000 euro a un massimo di 40.000 euro all’anno. Livelli di detrazioni fiscali assolutamente impraticabili per la maggior parte dei contribuenti che dovrebbero guadagnare 40.000 euro all’anno per detrarre i lavori nei condomini e dai 70.000 euro in su per i lavori nelle unità e villette indipendenti e unifamiliari. Nella proposta arrivata in Commissione Finanze della Camera si valuta, come per l’opzione dello sconto in fattura e della cessione dei crediti, di lasciare libertà al contribuente di poter scegliere se avvalersi di una detrazione fiscale spalmata su quattro anni o su dieci. La vecchia regola dei quattro anni rimarrebbe un’opzione comunque ancora percorribile dai contribuenti. Manterranno invece la cessione dei crediti d’imposta e lo sconto in fattura specifici interventi riguardanti l’abbattimento delle barriere architettoniche: sia nell’utilizzo del superbonus che per il bonus al 75% sarà ancora possibile avvalersi di una delle due opzioni, oltre alla detrazione fiscale. Infine, il superbonus resterà ancora con le vecchie regole di cessione dei crediti anche per i lavori nelle ex Iacp e nelle Onlus.